“Le risorse straordinarie messe in campo dal Def devono servire innanzitutto a rilanciare il sistema produttivo delle piccole imprese, il vero ‘generatore di ricchezza’ dell’Italia. E’ fondamentale qualificare la spesa, privilegiando gli investimenti e indirizzandola sui driver di ripresa e sviluppo. Serve un intervento coraggioso in ambito fiscale , una riforma che privilegi imprese e lavoro”. Lo ha sollecitato Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato intervenuto oggi sul Def alle Commissioni Bilancio della Camera e del Senato.
“L’emergenza economica – ha sottolineato Fumagalli – ha causato una riduzione del 25% delle vendite delle micro e piccole imprese italiane che a fine anno può provocare minori ricavi pari a 196 miliardi. Peggiora anche la domanda estera: per i settori a prevalente presenza di piccole imprese la caduta dell’export potrebbe essere addirittura peggiore del 2009 che era stata del -17%”.
Tra gli interventi da mettere in campo per dare liquidità alle imprese, Fumagalli ha indicato la compensazione diretta e universale tra debiti e crediti delle piccole imprese verso la Pubblica amministrazione Sono ancora decine i miliardi che non sono stati pagati.
Insieme alla leva fiscale, decisivo per le imprese abbattere il mostro della burocrazia. Secondo Fumagalli il campo di sperimentazione di un’inversione di tendenza consiste nello smontaggio del castello di complicazioni del codice degli appalti pubblici e nel tradurre in norme generali il modello ‘ponte Morandi’. Insieme a un piano di sblocco delle grandi opere, il Segretario Generale ha sottolineato la necessità di finanziare il rilancio del made in Italy, perché, superata l’emergenza, ci saranno ancora maggiori opportunità di valorizzare i prodotti tipici del made in Italy”.
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