Due settimane fa una foto che la ritraeva nel suo letto d’ospedale a Zingonia accanto alla figlia infermiera aveva trasmesso un segnale di speranza
di Claudio Bottagisi Uscire dall’incubo, dalla paura di non farcela. Vincere il coronavirus e prepararsi a tornare alla vita di ogni giorno, quella di prima del contagio. Tornare a casa. Per restarci, certo, almeno finché il Covid-19 sarà stato definitivamente sconfitto e naturalmente fino a quando lo imporranno le restrizioni imposte dalle autorità pubbliche e sanitarie.
Ricominciare a vivere. E a sorridere. E’ la storia di Teresina Locatelli, che oggi pomeriggio ha lasciato dopo quasi un mese il Policlinico “San Marco” di Zingonia per tornare nella sua casa a Osio Sotto, in quella terra bergamasca così duramente colpita dai contagi e messa a dura prova dalla pandemia.
Aveva fatto sperare, un paio di settimane fa, quella foto che la ritraeva nel suo letto d’ospedale accanto a Cristina, una delle sue tre figlie, infermiera in quello stesso nosocomio. Le mani chiuse a pugno e i pollici sollevati a voler trasmettere, pur in giornate per loro così difficili, un messaggio positivo. E di speranza.
Mamma e figlia insieme per vincere la battaglia contro il nemico invisibile e infondere coraggio innanzitutto a loro stesse ma anche a chi stava e sta tuttora combattendo per guarire e per far sì che il Covid-19 possa essere, prima o poi, soltanto un brutto ricordo.
Ma la buona notizia non è soltanto il ritorno a casa di mamma Teresina, classe 1945, appartenente a una famiglia di Mandello Lario composta da nove tra fratelli e sorelle. No, non è solo la conferma che lei ha definitivamente intrapreso la via della guarigione. Suo marito Pasqualino Stropeni, ex canottiere della “Moto Guzzi” e un passato da dipendente della Casa motociclistica dell’Aquila, e Paola, la figlia secondogenita (Cristina è la maggiore, la terza è Francesca) sono stati a loro volta sottoposti al tampone e per loro l’esito è stato negativo.
“E’ stanca e soffre, la mamma, ma è tosta e non si arrenderà. Lotta ogni giorno per respirare ma ne uscirà”, aveva affermato Cristina nelle settimane più difficili della malattia. E’ passato quasi un mese, si è detto, dal giorno del ricovero e Teresina Locatelli è di nuovo nella sua casa. Sì, è andato tutto bene. E questa volta lo slogan che fin dall’inizio dell’emergenza sta scandendo le nostre giornate non c’entra, o per meglio dire per la famiglia Stropeni non è più semplicemente un auspicio ma una meravigliosa realtà.
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