2020-04-18

IL BELLO DELL’ABITARE A VILLA MONASTERO: CURIOSITÀ E ARREDO IN UNA DIMORA ECLETTICA LARIANA

In questo periodo in cui non è possibile visitare giardini e musei a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19,la Provincia di Lecco propone una iniziativa on-line per coloro che ancora non conoscono Villa Monastero e per chi desidera approfondire la propria conoscenza della Casa Museo.


L’iniziativa Il bello dell’abitare a Villa Monastero: curiosità e arredo in una dimora eclettica lariana vedrà la pubblicazione, sul sito di Villa Monastero e sui canali social Facebook e Instagram, di news, schede descrittive curate dal Conservatore della Casa Museo Anna Ranzi e foto delle sale.

L’intento dell’iniziativa è di ricordare al pubblico che Villa Monastero, conosciuta a livello internazionale quale sede di prestigiosi convegni e da alcuni anni sede per eventi privati di grande fascino e suggestione, ha una storia che inizia nel Medioevo.

Villa Monastero infatti è una dimora in stile eclettico dove ogni ambiente è pervaso dallo spirito delle persone che vi hanno abitato nel corso dei secoli e hanno impresso il proprio stile e la propria personalità. L'edificio nasce come monastero femminile cistercense fondato alla fine del XIII secolo; all'inizio del Seicento viene trasformato dalla famiglia valsassinese Mornico e successivamente ristrutturato e decorato, tra il 1897 e il 1909, dal suo proprietario tedesco Walter Kees. Nel 1936 la villa viene donata al Consiglio nazionale delle Ricerche per diventare bene pubblico e museo per volere dell’allora proprietario, il naturalista milanese Marco De Marchi. Nel 1940 viene aperto al pubblico il giardino e nel 1953 viene creato il centro congressi. Nel 2009 l'intero compendio viene acquistato dalla Provincia di Lecco, che la gestisce direttamente con continui interventi di valorizzazione e promozione.

All'interno di Villa Monastero nel 2003 è stata istituita e aperta al pubblico la raccolta museale costituita da 14 sale con decorazioni e arredamento originali. La Casa Museo conserva inoltre la collezione di strumenti scientifici appartenuti a Giovanni Polvani, che fu Presidente della Società italiana di Fisica e del Consiglio nazionale delle Ricerche.

Con questa iniziativa la Provincia di Lecco vuole accompagnare il pubblico in un percorso di scoperta e approfondimento, in vista della riapertura del Giardino Botanico e della Casa Museo in totale sicurezza, che si auspica possa avvenire quanto prima.

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