Cesare Perego - Dopo Leonardo da Vinci, protagonista del panorama artistico del 2019, questo sarà l’anno celebrativo di un altro grande personaggio italiano: ricorre infatti il 500esimo anniversario della morte di Raffaello Sanzio ed è già fitto il calendario degli eventi a lui dedicato il Italia e nel mondo.
A differenza di Leonardo e Michelangelo che vissero fino a tarda età, Raffaello morì a soli 37 anni, il 6 aprile 1520 e la storia lo ha consacrato come l’artista che più compiutamente ha espresso gli ideali del pieno rinascimento. Urbino, sua città natale, ha dato il via alle manifestazioni, inaugurando ad ottobre 2019 alla Galleria Nazionale delle Marche la mostra ”Raffaello e i suoi amici di Urbino”. L’esposizione terminata a Gennaio, ha presentato il giovane artista nel contesto degli altri pittori attivi in questa importante corte rinascimentale.
A Milano, alla Società delle Belle Arti ed esposizione permanente, fino a febbraio è stato possibile, ammirare in prima mondiale, la mostra multimediale “Raffaello 2020”, 80 minuti di realtà immersiva che illustra al pubblico l’artista e le sue opere e che proseguirà in tour, mentre alla pinacoteca Ambrosiana torna a splendere, dopo un restauro di 5 anni “Il Raffaello dell’Ambrosiana. In principio il cartone”, un’occasione per ammirare una delle opere più straordinaria che si siano mai osservate nei musei italiani, ossia il cartone della Scuola di Atene di Raffaello.
La mostra più importante però, è quella ospitata a Roma alle Scuderie del Quirinale – fino al 15 giugno – in collaborazione con gli Uffizi di Firenze, già acclamata come la più grande mostra di Raffaello mai realizzata, con oltre 100 opere dell’artista tra le quali è possibile ammirare sia l’autoritratto, dipinto quando Raffaello aveva poco più di 20 anni e la ”Madonna del cardellino” (1506). Il grande evento chiude le celebrazioni per la morte del pittore, avvenuta a Roma a soli trentasette anni, e vi partecipano, attraverso prestiti, i maggiori musei d’Italia e del mondo come le già citate Galleria degli Uffizi, che conservano il maggior numero di dipinti di Raffaello al Mondo, le Gallerie Nazionali di Arte Antica, il Museo Archeologico di Napoli, la Fondazione Brescia Musei, i Musei Vaticani, il Luovre, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado, l’Albertina di Vienna, il Britich Museum, e molti altri.
La mostra è curata da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro. Accanto a loro un comitato scientifico, presieduto da Sylvia Ferino, costituito dai massimo specialisti mondiali, coordinato da Alessandro Nova, direttore esecutivo Kunsthistorisches Institut di Firenze.
Raffaello segna l’apice delle celebrazioni mondiali, oltre a costituire l’evento di punta del programma approvato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dell’anniversario appositamente istituito dal Ministro Dario Franceschini e presieduto da Antonio Paolucci.
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