“Una prima risposta che apprezziamo, ma moltissimo, purtroppo, resta da fare, a partire dal rinvio dei versamenti del 16 aprile perché è facile prevedere che saremo ancora in grave stato di necessità”.
Il presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Daniele riva commenta così il Decreto Legge “Cura Italia” varato ieri da Governo e sottolinea l’importanza che gli interventi siano stati estesi a tutti i settori e a tutti i territori.
“L’impatto economico dell’emergenza coronavirus sugli artigiani e sulle micro e piccole imprese è vastissimo – sostiene Riva – e saranno necessarie ulteriori misure per venire in aiuto agli imprenditori che in queste condizioni sono impegnati nel contenimento dei danni e a resistere sul mercato. Dopo queste prime misure andrà quindi affrontata la fase 2 con ulteriori interventi e, a emergenza sanitaria conclusa, saranno necessari provvedimenti dedicati agli indennizzi per i danni subiti dalle imprese e a rilanciarne l’attività. Il Decreto recepisce le sollecitazioni di Confartigianato per la sospensione e la proroga di versamenti e adempimenti e le misure di tutela del lavoro. Avevamo chiesto la sospensione di tutti i versamenti di imposte, tributi e contributi fino almeno per ora al 30 aprile; il rinvio di ogni tipo di scadenza e adempimento che ricade entro il 30 aprile; la moratoria dei mutui in essere fino al 31 dicembre 2020; la copertura delle sospensioni dal lavoro con forme di deroga di cassa integrazione per tutti dipendenti. Ora sollecitiamo la soluzione del problema della miriade di adempimenti delle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione: chiediamo siano tutti prorogati con una norma “ombrello””.
Fin qui il Decreto “Cura Italia”. Ma le sollecitazioni di Confartigianato guardano anche al Sistema Camerale.
“Mentre ieri veniva approvato il Decreto – continua Riva – durante una conference call tra i componenti di Giunta della Camera di Commercio Como e Lecco, ci è stata anticipata una azione camerale che potrebbe coinvolgere Regione Lombardia, ma non solo. Dovrebbero infatti essere disponibili dei fondi camerali da suddividere sul territorio, che personalmente ho proposto vengano messi a garanzia come moltiplicatore per le banche per mettere in moto finanziamenti da parte degli stessi istituti di credito. Serve una sollecitazione per un intervento camerale a tutti i livelli, provinciale, regionale e nazionale che possa coinvolgere i Confidi. L’importante sarà la tempestività, l’agilità delle procedure e la garanzia degli aiuti senza i soliti se e senza i soliti ma”.
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