Capitava di lunedì il 28 marzo del 2016, quando la triste notizia della perdita di Gigi Alippi ha toccato il cuore di tutti.
Ma Lecco e dintorni sapevano bene che Gigi aveva avuto il coraggio, la tenacia e la capacità di vivere nella riservatezza i suoi sogni e i suoi progetti, i suoi ideali esclusivi in profondità: è questo un grande conforto per chi resta.
Anche ora parlare di un amico scomparso è pur sempre difficile. Si rischiano banalità di circostanza, luoghi comuni, ripetizioni ordinarie, parole vuote e usate. E ogni volta che uno dei nostri cari amici di montagna se ne va, ci lascia dentro un vuoto immenso, che occorre tempo a colmare. Sono sempre tanti i ricordi che ci assalgono con intensità.
Spesso severo davanti a comportamenti ed atteggiamenti che non condivideva, Gigi Alippi, classe 1936, era un uomo dalle passioni smisurate: le Grigne, dove è maturata la sua voglia di alpinismo e per la montagna, e la caccia, stavano in primo piano.
Quando muore qualcuno con cui si avevano legami di amicizia sincera si tende a farne l’apologia. La guida alpina Gigi Alippi sulle Alpi ha fatto alpinismo, quello con la A maiuscola, scalando alcune tra le vie più difficili dell’epoca. Fuori Europa, sulle montagne delle catene del mondo, Alippi ha al suo attivo esperienze personali ovunque: Artico e Nordamerica, Sudamerica, Antartide, Asia centrale, Africa.
Il suo profilo culturale verso l’alpinismo lo ha guidato in tutta la sua ampia e invidiabile carriera. Infatti l’alpinismo è un fenomeno sociale e culturale, teniamolo sempre presente. Gigi sapeva bene dove collocarsi, col suo rispetto vivamente sentito per l’alpinismo classico di grande respiro e per le sue adeguate figure tipiche e mitiche.
Tutto in linea con le finalità dei Ragni, facendone un doveroso riferimento per il suo gruppo di appartenenza ed esprimendo affinità in stretta relazione con la radicata tradizione alpinistica lecchese e la sua gloriosa storia.
Gigi Alippi aveva il suo carattere, non facile di certo. Spesso ci si trovava a discutere sostenendo opinioni differenti per concezione e cambiamenti alternativi, aventi modalità ricorrenti e caratterizzati nelle forme della loro fase di avanzamento evolutivo o di trasformazione per uno stato di sviluppo in atto.
A questo punto riconoscere quanto da lui espresso con forza d’animo e entusiasmo, nel ricordo del quarto anniversario della scomparsa, è valido e precipuo motivo di riconoscenza per sentirsi vicini a Gigi pervasi dalla commozione e nello stesso tempo orgogliosi di aver avuto in sorte di percorrere qualche tratto di cammino insieme.
Ciao Gigi e grazie di tutto!
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