di Claudio Redaelli - Un dramma nel dramma: quello di Campione. La settimana scorsa l’'ufficio doganale di Campione d'Italia, entrato in funzione lo scorso 1° gennaio a seguito dell'inclusione dell'enclave nello spazio doganale europeo, è stato chiuso. La dogana è stata spostata a Ponte Chiasso.
La decisione è stata presa dal direttore dell'agenzia delle dogane e dei monopoli di Como in seguito della carenza di personale dovuta all'emergenza coronavirus. È una delle più recenti novità negative che giungono dalla martoriata Campione d'Italia che spera nel superamento dell'emergenza Covid-19, problema aggiuntosi al crac del Casino chiuso per fallimento con oltre 130 milioni di euro di debiti e al comune a rischio default che ha dovuto drasticamente ridurre il personale e una comunità allo stremo per mancanza di lavoro e liquidi. Ora l'emergenza Covid-19 che sta impegnando a fondo il governo italiano non giova sulla possibilità di riaprire la casa da gioco e il dissesto finanziario del Comune è stato aggravato dall'inclusione di Campione nello spazio doganale europeo. Per ora i campionesi cercano di andare dove la spesa costa meno ma devono destreggiarsi tra i limiti e i controlli dell’emergenza. La posta raccomandata la vanno a ritirare a Ponte Chiasso. A Campione si vive una atmosfera surreale, quasi kafkiana, in questi tempi di virus e si devono rispettare disposizioni, norme e prassi sia italiane che svizzere, spesso fra loro incoerenti. Sospesi la manutenzione e l'assistenza degli impianti di riscaldamento, degli ascensori, delle apparecchiature mobili per disabili mentre a Campione a Svizzera ha continuato a garantirne alcuni indispensabili, come i trasporti sanitari di emergenza con le ambulanze, i ricoveri ospedalieri, gli interventi dei vigili del fuoco, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. "Si adottino i provvedimenti immediati al fine di ripristinare il pieno godimento dei diritti della comunità di Campione d'Italia” ha chiesto il Comitato civico di Campione d'Italia in una lettera inviata sabato al commissario prefettizio Giorgio Zanzi, al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, ai ministri Di Maio, Mauri e Misiani, all'ambasciatore d'Italia in Svizzera Silvio Mignano e al console Italiano di Lugano Mauro Massoni. La lettera evidenzia l'assenza di negozi alimentari a Campione: tutti i punti vendita di generi alimentari accessibili in un raggio di km 25 si trovano in Svizzera.
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