Confartigianato chiede l’abrogazione della norma introdotta dall’articolo 36, comma 4, del Decreto Milleproroghe 2020, che prevede l’informatizzazione delle verifiche che le imprese devono effettuare sugli impianti elettrici e di messa a terra per tutelare la sicurezza sul lavoro.
Anziché semplificare, la disposizione crea inutili e assurde complicazioni a carico degli imprenditori. A cominciare dall’obbligo di comunicazione all’Inail del nominativo dell’organismo incaricato delle verifiche, mentre – sostiene Confartigianato – sarebbe logico che fosse l’organismo stesso a comunicare all’Inail l’esito del controllo.
Inoltre, gli imprenditori devono sobbarcarsi nuovi oneri economici a causa dell’applicazione di un tariffario di costi delle verifiche che risale addirittura al 2005 e definito in via amministrativa dall’Ispesl, un ente ormai abrogato e assorbito dall’Inail. Tariffario che oggi risulta di gran lunga più oneroso rispetto alle tariffe praticate sul mercato.
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