Alla luce del nuovo percorso concordato sono momentaneamente sospese tutte le iniziative di mobilitazione in atto
Nella giornata di martedì 18 febbraio si è svolto a Roma l’incontro tra i vertici della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil e i rappresentanti dell’associazione “La Nostra Famiglia” per affrontare la situazione riguardante la modifica dell’applicazione del contratto nazionale, comunicata dalla parte datoriale lo scorso 27 gennaio.
A fronte di quanto richiesto dai sindacati nel precedente incontro, la delegazione della “Nostra famiglia” ha comunicato che il consiglio di amministrazione ha deciso di sospendere la modifica del contratto nazionale per tutto il personale in forza al 31 gennaio 2020.
Conseguentemente le buste paga che verranno emesse il 10 marzo, riguardanti febbraio, manterranno l’applicazione del contratto nazionale Aiop - Aris Sanità privata.
L’associazione “La Nostra famiglia” provvederà a comunicare quanto sopra con un’unica nota generale e ufficiale a tutto il personale, senza procedere pertanto a comunicazioni individuali.
In una comunicazione a firma di Barbara Francavilla (Fp Cgil), Marianna Ferruzzi (Cisl Fp) e Rossella Buccarello (Uil Fpl) si legge: “Al fine di proseguire i necessari approfondimenti e esaminare la situazione complessiva dell’associazione, si è condiviso di procedere con ulteriori incontri a partire dal prossimo mese di marzo. Resta aperto il problema per il personale assunto dal 1° febbraio di quest’anno al quale, nonostante la richiesta dei sindacati, si continuerà per ora ad applicare il Ccnl ARIS Rsa e Centri di riabilitazione”.
Per questi dipendenti l’associazione si è impegnata ad applicare la stessa soluzione
che verrà individuata al termine del confronto per tutto il personale.
Alla luce del nuovo percorso concordato sono momentaneamente sospese tutte le iniziative di mobilitazione in atto.
Questo il commento del segretario generale della Fp Cgil di Lecco, Catello Tramparulo, presente all’incontro di martedì nella capitale: “Si tratta soltanto di un primo passo in direzione della nostra richiesta, che resta la revoca definitiva della decisione di applicare un contratto diverso da quello sottoscritto dai dipendenti dell’associazione. Restiamo convinti che si possano ricercare comunemente percorsi condiviso per affrontare le difficoltà, senza sacrificare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.
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