Sarà, ancora una volta, un’intensa settimana di conversazioni, libri, teatro, musica, fotografia, illustrazione: l’arte in tutte le sue declinazioni per un’immersione totale nel mondo dell’ospite scelto quest’anno da Dedica, Hisham Matar, scrittore di origine libica, tradotto in 40 lingue, autore fra gli altri del libro “Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro” che gli è valso il Pulitzer.
“Scrittura appassionata ed elegante, la sua - così lo tratteggia Claudio Cattaruzza, curatore del festival - caratterizzata da un tratto poetico e da tematiche impegnative come l’esilio, la perdita, il dolore, la separazione, l’assenza, l’effetto terapeutico della bellezza. Il suo è uno stile pacato e coinvolgente che emoziona e fa riflettere su come l’arte di raccontare non sia solo fonte di incanto, ma anche uno dei luoghi più sicuri in cui trovare consolazione”.
E sarà, nello stesso tempo, un piccolo viaggio dentro la storia e dentro l’ attualità di un Paese, la Libia, che è al centro delle cronache e inevitabilmente suscita un vasto interesse. Lo testimonia la risposta ai primi incontri di Anteprima Dedica, il calendario di appuntamenti che conduce al festival, curato da Andrea Visentin, avviato pochi giorni fa, confermando come Dedica sia anche un’occasione per avere uno sguardo alto e privilegiato su altri Paesi.
Tornerà dal 7 al 14 marzo, a Pordenone, Dedica, “che da ventisei anni - sottolinea il presidente di Thesis Antonino Frusteri - caratterizza il vivace panorama delle rassegne letterarie italiane grazie alla sua originale formula: la costruzione di un itinerario attorno alla produzione letteraria dell’autore e al suo mondo. Una formula che rende Dedica un festival unico, riconosciuto in Italia e a livello internazionale, manifestazione di eccellenza nel panorama dell’offerta culturale del Friuli Venezia Giulia”.
Ideato e curato da Thesis Associazione Culturale, il progetto Dedica è sostenuto da istituzioni ed enti pubblici - in particolare dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, da PromoTurismoFVG, dal Comune di Pordenone, dalla Fondazione Friuli - e realizzato con il sostegno di importanti soggetti privati: lo special partner Servizi CGN, Crédit Agricole FriulAdria, COOP Alleanza 3.0 e UnipolSai - AssiLab Previdenza e Servizi Pordenone.
Quattordici gli appuntamenti, per otto giorni, con Hisham Matar e con tanti prestigiosi ospiti che lo affiancheranno: un programma intenso, denso di contenuti ed emozioni. Fin dal primo giorno, quando a far conoscere Matar al pubblico, sabato 7 marzo, nel Teatro Verdi, alle 16.30, sarà la giornalista e scrittrice Benedetta Tobagi, autrice anche della lunga intervista inserita nella monografia Dedica a Hisham Matar realizzata per il festival.
Sempre sabato 7 marzo, la sera, ancora in Teatro, alle 20.45, con Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro, tutte le suggestioni del libro che ha fatto vincere il Pulitzer a Matar saranno restituite dalla la lettura scenica in forma di concerto del duo formato da un attore di talento e molto amato dal pubblico come Michele Riondino e dal musicista e compositore pordenonese, pluripremiato, Teho Teardo, organizzata in collaborazione con Associazione Culturale Sexto.
Le vestigia antiche della Libia si potranno ammirare nelle immagini del grande fotografo Elio Ciol - in Biblioteca Civica da domenica 8 marzo, alle 11, che con la mostra Libya infelix. Antiche rovine su cui costruire una nuova storia (in collaborazione con Fondo Elio Ciol e Città di Casarsa della Delizia), ci dice di un tempo in cui nel Paese culture diverse si sono sovrapposte e felicemente rimescolate.
Mentre la Libia dell’attualità, quella di un Paese dilaniato da una guerra civile devastante per risvolti e conseguenze, irromperà dapprima nella conversazione di lunedì 9 marzo, alle 20.45, nel Convento San Francesco, organizzata in collaborazione con Aladura, Il gioco del Risiko e la Libia, con Francesco Strazzari, docente, saggista, esperto di geopolitica, sicurezza, conflitti armati e criminalità organizzata transnazionale. E avrà poi la voce e il coraggio di Francesca Mannocchi, reporter che da sempre si occupa di migrazioni e conflitti e di trafficanti di uomini, autrice di reportage di forte impatto, anche dalla Libia, e del libro Io Khaled vendo uomini e sono innocente, che dà il titolo all’incontro in programma martedì 10 marzo, alle 20.45, nel Convento San Francesco.
A raccontarci La vita è l’arte dell’incontro, mercoledì 11 marzo, alle 10, nel Convento San Francesco saranno Hisham Matar e l’illustratore udinese Gianluca Buttolo: da un loro incontro casuale è nato Il Libro di Dot. Al termine, nel Chiostro, sarà inaugurata la mostra dei lavori di Buttolo Di storie e matite.
Le emozioni della scrittura che si fa narrazione e affabulazione saranno affidate anche al regista e attore pluripremiato Mario Perrotta e alla sua lettura scenica, mercoledì 11 marzo, alle 20.45, nel Convento San Francesco, di Anatomia di una scomparsa, romanzo in cui Hisham Matar ritorna su uno dei temi che attraversa la sua opera, ovvero quant’è dolorosa l’assenza di una persona amata soprattutto quando questa assenza non è giustificata da nulla.
Da anni gli autori scelgono Dedica per presentare i loro nuovi lavori e accadrà anche quest’anno con Hisham Matar. Giovedì 12 marzo, alle 20.45, nel Convento San Francesco, presenterà in anteprima il suo nuovo libro Un punto di approdo (Einaudi), che racconta il suo rapporto con Siena, nel corso della conversazione Ripartire da Siena. Ambrogio Lorenzetti, la scuola senese e l’anima di una città fra arte e condizione umana che vedrà impegnati Matar e la nota saggista ed esperta di storia medioevale Chiara Frugoni. In avvio di serata, organizzata in collaborazione con Giulio Einaudi Editore e Aladura, Matar riceverà il Premio Crédit Agricole Friuladria “Una vita per la scrittura”.
Seguendo le diverse declinazioni dell’arte, il viaggio di Dedica proseguirà venerdì 13 marzo, alle 20.45, nel Convento San Francesco, con Libya. Back Home, spettacolo con Miriam Selima Fieno (e le musiche originali di Teho Teardo) composto dall’intreccio di codici teatrali e cinematografici, con l’utilizzo di contributi video e telecamere live, seguendo il viaggio di Miriam verso la Libia, nel tentativo di mettersi sulle tracce delle sue origini nordafricane.
E per la serata finale, in musica, sabato 14 marzo, alle 20.45, nella sala Capitol, uno straordinario artista, Dhafer Youssef e il suo gruppo, nel concerto organizzato con il sostegno di BCC Pordenonese e Monsile in collaborazione con Circolo Controtempo: emozioni che vibreranno sulle corde dell’oud, il liuto arabo, dal quale Youssef trae composizioni improntate alla tradizione araba, ma aperte alle più disparate contaminazioni tra Oriente ed Occidente.
Mercoledì 12 marzo, alle 11, nella sala consiliare del municipio, si rinnoverà la cerimonia ufficiale per la consegna a Hisham Matar del prestigioso riconoscimento – il Sigillo della città - assegnato dal Comune di Pordenone. Saranno inoltre premiati i lavori realizzati nell’ambito del progetto (in collaborazione con COOP Alleanza 3.0) Parole e immagini per Hisham Matar, rivolto agli studenti delle scuole superiori che nel pomeriggio avranno il privilegio di un incontro riservato con Matar.
Nell’ambito dei rapporti di collaborazione fra il Festival e gli atenei italiani ed europei martedì 10 marzo, alle 11, tornerà il prestigioso appuntamento che porta l’ospite di Dedica a Venezia, all’Università Ca’ Foscari, con la conversazione di Hisham Matar dal titolo “L’arte di guardarsi”, in collaborazione con Incroci di civiltà.
E a proposito di scuole, studenti, ragazzi e bambini, pubblico al quale Dedica riserva da sempre puntuale attenzione, il festival comprende sabato 14 marzo, alle 16, nel Convento San Francesco, la lettura animata de Il libro di Dot, dall’omonimo libro di Hisham Matar e Gianluca Buttolo, a cura di Associazione 0432.
Anche quest’anno prosegue la collaborazione del festival con il Salone Internazionale del Libro di Torino. Gli incontri di Dedica saranno documentati nello spazio del Salone riservato al BookBlog, giornale online realizzato dagli studenti, da un gruppo di blogger del Liceo Grigoletti di Pordenone.
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