2020-01-28

POLIZIA POSTALE DI COMO SENZA PERSONALE, LA DENUNCIA DEL SINDACATO

Ogni giorno, decine di cittadini e aziende di Como, Lecco e rispettive province, si rivolgono alla Sezione Polizia Postale di Como per denunciare fatti particolarmente gravi quali pedopornografia on line, adescamento di minori, revenge porn, truffe on-line, accessi abusivi alla posta elettronica o ai sistemi informativi aziendali e reati simili.

A fronte delle numerosissime richieste dei cittadini e dell’aumento esponenziale di questa tipologia di reati, il numero di operatori in servizio presso la Sezione Polizia Postale, pari a sole cinque unità, è certamente inadeguato per non dire risibile.
Ora, il Ministro dell’interno ha finalmente preso atto dell’importanza di questi uffici e, con una circolare dello scorso 10 gennaio 2020, vorrebbe rilanciare le sezioni di Polizia Postale, tra le quali anche quella di Como, con un ambizioso progetto di riordino che prevede di triplicare il personale. Non è dato sapere le tempistiche di attuazione di questo riordino ma il SIULP comasco spera che questo progetto di riorganizzazione non sia l’ennesimo vanaglorioso proposito destinato a rimanere carta straccia.
Ma, indipendentemente da tutto, il SIULP, quale primo sindacato di Polizia a livello nazionale sempre attento alle esigenze dei cittadini, ritiene doverosa una corretta informazione rispetto ai vari progetti di riordino e ai fatti accaduti negli ultimi anni che hanno portato l’organico della Polizia Postale comasca al collasso. Il declino è iniziato nel 2014 quando l’allora governo Renzi, con un piano di razionalizzazione miope e scellerato, proponeva la chiusura di numerose Sezioni di Polizia Postale. Il tutto con l’avvallo di Questori e Prefetti che esprimevano all’unisono parere positivo appiattendosi sull’assurda decisione presa a livello centrale per poi dichiararsi, fuori dagli ambienti istituzionali, in completo disaccordo. Solo grazie alle numerose proteste che si erano sollevate in tutto il territorio Nazionale il governo Renzi aveva fatto un passo indietro congelando il suo folle piano.
Invero, nonostante l’assurdità del progetto di riorganizzazione del governo Renzi, la Sezione Polizia Postale di Como non rientrava nel novero delle Sezioni che sarebbero state chiuse. Veniva infatti riconosciuta l’importanza strategica di questo Ufficio e proposto un potenziamento dell’organico. Nel 2015, con il congelamento della riorganizzazione, anche l’organico della Sezione di Como rimaneva congelato e gli operatori che negli anni precedenti erano stati trasferiti presso altri uffici non venivano sostituiti.
Nel maggio 2018, con l’avvento del governo giallo-verde, la paventata chiusura delle Sezioni di Polizia Postale veniva definitivamente archiviata e promesso un sostanziale potenziamento dell’organico di questi Uffici. Peccato che nel relativo piano di potenziamento nazionale varato nel giugno 2019, per la Polizia Postale di Como, già in evidente affanno per gli operatori trasferiti negli anni precedenti e non rimpiazzati, si prevedeva il trasferimento di un solo operatore peraltro non ancora attuato. Il tutto ignorando la grave carenza di personale e la duplice competenza provinciale. Conseguentemente, nonostante promesse e rassicurazioni a vari livelli, l’attuale organico della Sezione è fermo a cinque unità con un blocco dei trasferimenti in entrata che perdura da oltre dieci anni.
Per questi motivi Corrado Guarisco, neosegretario del Siulp comasco, dichiara: “il nuovo progetto di riorganizzazione della Polizia Postale che vede triplicare l’organico della Sezione Polizia Postale di Como, è sicuramente interessante e dimostra una mutata sensibilità verso questa importante specialità. Tuttavia i tempi e le modalità di attuazione rimangono incerti e rischiano di far perdurare questa inaccettabile situazione. Siamo stanchi di ascoltare vane promesse e proclami privi di concretezza e pertanto, nelle more dell’auspicabile riorganizzazione, chiediamo al governo che si provveda all’immediata integrazione dell’organico della Polizia Postale di Como , competente anche per la provincia di Lecco, con un numero di operatori congruo, assolutamente necessario per far fronte alle esigenze di due importanti province lombarde, rivedendo l’ultimo piano di potenziamento, varato a giugno 2019, evidentemente inadeguato, trasferendo i colleghi che ne hanno fatto domanda presso la Sezione Polizia Postale di Como”.

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