428 pagine – copertina a colori con due ante – 97 fotografie a colori e 1 b/n –
formato cm. 24x16 – Euro 22,00 – Pubblicato per Rizzoli da Mondadori Libri S.p.A.
Renato Frigerio Un altro libro di Simone Moro, il decimo che esce a un solo anno di distanza da quello in cui ha raccontato come è riuscito a realizzare la prima impresa alpinistica invernale nel luogo abitato più gelido del pianeta, forse non se lo aspettava nessuno.
Lui però se lo doveva avere già tutto nella mente, per produrre in così breve tempo un volume di oltre 420 pagine, e non per raccontare una singola delle grandi conquiste che hanno motivato l’uscita dei suoi precedenti libri. Non si tratta tuttavia nemmeno di un autobiografia in senso proprio, perché ciò che è più privato trova qui uno spazio discreto solo quando incrocia la sua vita di arrampicatore e di alpinista. È sì un libro che propone puntualmente, nella scansione dei capitoli, al di sopra dei rispettivi titoli, che riporta l’indicazione progressiva degli anni di svolgimento, ma che soprattutto argomenta il percorso alpinistico vissuto dalla fanciullezza fino a tutto il 2019, ma di quello che è stato oggetto di altri volumi viene dato esclusivamente l’indispensabile cenno. Qui Simone Moro evidentemente ha messo mano a tutto ciò che teneva compresso nel cuore come infinita passione per la montagna, che gli è sbocciato prepotentemente già nella fanciullezza e che è risultata determinante poi in ogni altro obiettivo che in seguito lo ha coinvolto. Tutto questo lo intravediamo facilmente, seguendolo pagina dopo pagina, nell’intensità di una narrazione che inevitabilmente ci verrà a contagiare, come ogni volta accade quando si sta ad ascoltare chi parla di ciò che culla con abbondanza nel suo cuore.
Se, anticipando quanto scrive nel capitolo conclusivo - “Per questo libro ho dovuto fare il più grande esercizio di memoria che io abbia mai tentato nella mia vita, provando a tirar fuori le vicende meno conosciute”, saremo invogliati a conoscere ancora più in profondità un alpinista che ha già fatto parlare tanto di sé, al termine della lettura non potremo non convenire con la sincerità con cui ci lascia: “Nel raccontarmi ho provato a puntare verso l’obiettivo, armato soltanto di quello che sono”.
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