E' quanto emerso nel confronto locale in occasione della Giornata della Legalità promossa a livello nazionale da Confcommercio
Insieme si possono sconfiggere illegalità e abusivismo, puntando soprattutto su una azione culturale che abbia come principali destinatari i giovani. E' la ricetta emersa il 26 novembre durante la mattinata dedicata anche a Lecco alla Giornata della Legalità, promossa a livello nazionale da Confcommercio e giunta quest'anno alla settima edizione. Presenti in prima fila, nella sala Capriate di Palazzo del Commercio, il presidente di Confcommercio Lecco, il Prefetto di Lecco, Michele Formiglio, il Questore di Lecco, Filippo Guglielmino, il vicesindaco del Comune di Lecco, Francesca Bonacina, il Comandante della Polizia locale di Lecco, Monica Porta. In sala anche il vicepresidente di Confcommercio Lecco, Angelo Belgeri, il direttore dell'associazione Alberto Riva e altri consiglieri.
Durante il confronto locale il presidente Peccati ha evidenziato l'importanza dello "spirito di collaborazione": "Per combattere abusivismo e contraffazione ognuno deve fare la sua parte e per questo ringraziamo le forze dell’ordine. Il lavoro fatto insieme ci fa crescere: da parte nostra c’è un impegno costante perché crediamo fortemente nella legalità". Il prefetto Formiglio ha invece sottolineato come il fenomeno della illegalità vada "combattuto sul piano culturale: la repressione non basta". Concetto ribadito anche dal vicepresidente Belgeri: "Non abbassiamo la guardia soprattutto per quanto riguarda l'azione in favore dei giovani: continuiamo a diffondere il valore della legalità". Il vicesindaco Bonacina ha invece rimarcato da un lato la necessità di "organizzarsi per contrastare chi fa illegalità in modo strutturato e pianificato" e dall'altro ha evidenziato la necessità di mettere in campo "strategie forti per interagire con i giovani: se non lavoriamo per cambiare certi meccanismi mentali sarà dura vincere questa battaglia. Bisogna far sì che l'abusivismo e la contraffazione suscitino disapprovazione sociale".
La mattinata del 26 novembre dedicata a "Legalità ci piace" si era aperta con il collegamento streaming con Roma. Dopo una breve presentazione dell'indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research e illustrata dal direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella - che ha messo a fuoco come il costo dell'illegalità faccia scomparire ogni anno 30 miliardi di euro sottraendo 200 mila posti regolari - ha preso la parola il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli: "Contraffazione e abusivismo spingono ad abbassare l’asticella della qualità della vita e degli acquisti, rendendo le persone più povere culturalmente, più fragili nelle scelte e più esposte in termini di salute, consumi e abitudini". Di fronte a questa situazione bisogna lavorare da un lato sulla sicurezza ("Serve un’intensificazione ulteriore dei controlli sul territorio e il rafforzamento dell’attività repressiva da parte delle autorità competenti") e dall'altro sulla cultura ("L’aspetto su cui bisogna lavorare non è solo quello “informativo”, ma soprattutto quello emotivo, sui valori condivisi alla base della nostra convivenza. E questo soprattutto tra i più giovani”).
Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha invece sottolineato: “Il nostro Paese ha bisogno di regole soprattutto in ambito economico per liberare energie e valorizzare le nostre ricchezze imprenditoriali. La sottrazione di risorse dell’economia illegale non soltanto produce perdite negative in termini economici ma anche sociali. I costi della legalità rischiano di mettere fuori mercato le aziende virtuose a favore di quello che hanno un vantaggio competitivo. Inoltre occorre affermare la convenienza della legalità partendo dal principio che tutta la collettività ne trae vantaggio".
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