Il medico mandellese ne ha parlato al convegno che si è tenuto al Liceo Volta di Como
Sono state illustrate le tecniche chirurgiche più all’avanguardia per la terapia dell’ernia discale e delle altre patologie vertebrali, come pure i programmi di riabilitazione con le terapie fisiche indicate per la gestione del mal di schiena, nel convegno che si è tenuto a Como nell’aula magna del Liceo Volta.
L’evento, che ha messo a confronto differenti specialità mediche (dalla neurochirurgia alla radiologia alla terapia del dolore e alla fisioterapia), era stato organizzato dall’Azienda ospedaliera Sant’Anna di Como e ha richiamato numerosi partecipanti, che hanno interagito con gli specialisti.
Particolare interesse ha riscosso l’intervento del dottor Marco Missaglia, medico mandellese specialista in Scienza dell’alimentazione e in endocrinologia sperimentale, il quale che ha affrontato il tema dell’osteoporosi, illustrando i cibi che possono potenziare la nostra massa ossea favorendo fin dall’infanzia il raggiungimento di un picco di massa ossea elevato.
Una curiosità: oltre alle consuete fonti alimentari di calcio come il latte e i latticini - che forniscono comunque il calcio più facilmente biodisponibile, insieme ai pesci, ai crostacei alle verdure a foglie verdi e alla frutta secca - una fonte inaspettata di calcio può essere anche l’acqua minerale, soprattutto quella con un contenuto di calcio superiore ai 300 mg/ litro.
“Da uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine - ha detto Missaglia - si evince che basterebbe un litro al giorno di un’acqua con un contenuto di calcio elevato per garantire un terzo del fabbisogno giornaliero di calcio per la prevenzione dell’osteoporosi. Importantissimi, però, sono l’apporto e l’efficacia della vitamina D contenuta nei pesci, nel tuorlo d’uovo, negli oli vegetali e nei semi”.
“La vitamina D - ha aggiunto il medico - viene poi trasformata in forma attiva a livello cutaneo all’esposizione alla luce solare. Senza l’azione della vitamina D tutto il calcio introdotto con l’alimentazione verrebbe assorbito in una percentuale inferire addirittura al 10 percento. Da qui si comprende come un corretto stile di vita, con un’alimentazione equilibrata e una giusta attività fisica, possa giocare la partita per una prevenzione concreta dell’osteoporosi e delle sue conseguenze”.
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