Piero Provasoli e Dario Terreni presentano il libro “Il tessile gallaratese: eredità sociale, architettonica, urbanistica” realizzato con il sostegno della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. La fotografia di un settore ancora dinamico in provincia di Varese che in dieci anni ha aumentato l’export del 37%
Con oltre 1.500 imprese attive, quasi 13 mila posti di lavoro e un export che sfiora il miliardo di euro, che negli ultimi dieci anni è cresciuto del 37%, il settore tessile in provincia di Varese è ancora profondamente vivo. E può crescere. Ne sono convinti Piero Provasoli e Dario Terreni, due testimoni dell’epoca d’oro del tessile gallaratese, che proprio al mondo del tessile hanno deciso di dedicare “Il tessile gallaratese: eredità sociale, architettonica, urbanistica”, libro che, realizzato con il contributo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, sarà presentato martedì 26 novembre al MaGa di Gallarate nell’ambito della manifestazione DuemilaLibri.
«Ci siamo incontrati negli anni Settanta, in un momento di grandi trasformazioni socioeconomiche», dicono i due curatori. «Sulla base di quella che è stata la nostra esperienza all’interno e alla guida di importanti realtà industriali, abbiamo voluto analizzare l’impatto che il tessile ha avuto sulla città, sul suo sviluppo e sui suoi abitanti. Oggi non ci troviamo più nelle condizioni di mezzo secolo fa, ma il tessile è una realtà viva che può dare ancora molto a Gallarate e al territorio».
Come testimoniano i dati della provincia: Varese è la nona provincia in Italia per numero di aziende del settore tessile - tra le quali molte eccellenze a livello nazionale e internazionale - e l’ottava per numero di addetti (fonte: elaborazione Ufficio Studi Univa su dati Istat 2016). Questo, in un contesto generale che vede l’Italia rappresentare da sola il 40% della produzione europea; una percentuale che sale all’80% se si considera solo le linee di alta gamma. Il futuro c’è e può essere riassunto in quattro parole: «Tecnologia, ricerca, creatività e sostenibilità», afferma Grazia Cerini, direttore generale del centro di ricerca e innovazione Centrocot, che ha collaborato alla stesura del libro. «Non è più il tessile di una volta, ma siamo davanti ad una storia che si evolve grazie alle proprie origini. Oggi si parla di smart textile, prodotti tessili intelligenti che coniugano un alto contenuto tecnologico ad un facile utilizzo. Si possono considerare come tessuti in grado di percepire stimoli esterni e reagire e adattarsi a questi grazie a specifiche funzionalità inserite nel substrato tessile». Gli ambiti di utilizzo sono tra i più diversi, anche se «la sensoristica è forse uno dei campi più sfruttati», prosegue Cerini. «Sono già noti numerosi possibili esempi di sensori integrati nei materiali tessili che trovano impiego principalmente nel settore medicale, in quello sportivo e di sicurezza personale o ambientale».
Parlare di tessile oggi per il territorio attorno a Gallarate non è solamente fare leva su una storia prestigiosa, ma soprattutto parlare di competenze all’avanguardia. «Proprio dalle tessiture di fine Ottocento ha preso avvio anche la nostra banca», ricorda il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi. «Seppur ridimensionato rispetto al secolo scorso, oggi il tessile è un comparto che sta assumendo un ruolo di assoluta eccellenza nel nostro territorio. È un settore diverso, ma che nella propria storia trae la forza per guardare al futuro e che ha nella nostra Bcc un partner vicino. Il sostegno al territorio, che da oltre 120 anni contraddistingue la presenza del nostro istituto di credito, si concretizza in una vicinanza alle imprese, nella formazione dei giovani e nel non perdere la memoria della nostra storia come ben testimoniato nel libro da alcune realtà che, nonostante siano arrivate alla quarta generazione e oltre, non hanno mai smesso di credere nel futuro e nell’innovazione».
In allegato, immagini del complesso Borgomaneri e una vista dall'alto di Gallarate negli Anni 60 (Collezione Piero e Luigi Provasoli)
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