Angelo Ghirlandi, un uomo buono e tollerante alla guida del Comune
Il primo provvedimento oneroso della giunta da lui guidata dal 1960 al 1964 fu l’acquisto dell’area occorrente per la realizzazione dell’edificio destinato ad accogliere la nuova scuola media statale
di Claudio Redaelli Gli anni che vanno dal 1960 al 1964 sono caratterizzati a Oggiono dall’avvenuto riconoscimento della comunità a un cittadino da anni impegnato sul fronte del servizio civico alla popolazione. A guidare il Comune è infatti Angelo Ghirlandi.
E a lui, cavaliere di Vittorio Veneto, la pubblicazione data alle stampe in occasione dei 350 anni del Comune e dedicata ai sindaci che si sono succeduti alla guida amministrativa di Oggiono dalla Liberazione fino al 2004 riserva in effetti ampio spazio.
Nato a Oggiono nel 1893, fin dal rinnovamento politico sviluppatosi dopo il liberalismo moderato che aveva gestito la vita pubblica cittadina Ghirlandi prese parte alle iniziative del Partito popolare, impegnandosi in prima persona per l’affermazione della sociologia di don Sturzo e del suo esempio nella partecipazione attiva dei cristiani alla vita degli enti locali.
Nel dopoguerra fu tra i fondatori della locale sezione della Democrazia Cristiana e partecipò a tutte le Amministrazioni in carica dal ’46 al ’60 nella veste di assessore anziano.
Eletto sindaco all’età di 67 anni, improntò il suo mandato amministrativo alle sue peculiari caratteristiche di lavoratore artigiano, di uomo buono, giusto e tollerante.
Attribuì agli assessori effettivi anziani queste deleghe: Alessandro Aldeghi finanza locale, Silvio Limonta pubblica istruzione, Gianluigi Magni stato civile, anagrafe, leva ed elettorato, Mario Andreotti servizi pubblici della frazione di Imberido.
Agli assessori supplenti Carissimo Colombo e Felice Giudici attribuì invece le deleghe rispettivamente ai lavori pubblici e alla Polizia urbana.
Il primo provvedimento oneroso della giunta guidata da Ghirlandi fu quello per l’acquisto dell’area occorrente per la realizzazione dell’edificio destinato ad accogliere la nuova scuola media statale.
Seguirono la redazione del progetto generale, la conseguente ammissione alle agevolazioni di finanziamento sui mutui richiesti alla Cassa depositi e prestiti e infine l’approvazione del progetto esecutivo e l’appalto del primo lotto funzionale.
Nel ‘62 venne istituito il servizio di medicina scolastica e realizzato l’ampliamento delle scuole elementari di via Vittorio Veneto.
Un altro intervento di notevole importanza voluto dalla giunta Ghirlandi riguardò l’impianto della pubblica illuminazione. Nell’abitato di Oggiono furono sostituite le vecchie lampadine a incandescenza con 77 centri luminosi a bulbo fluorescente e due lampade a vapori di sodio.
La locale caserma dei carabinieri era ancora alloggiata in un vecchio stabile di proprietà privata, con accesso da vicolo Mercato vecchio. Per scongiurare il trasferimento della stazione il Comune di Oggiono comunicò la propria disponibilità alla costruzione della nuova sede. Acquistò un terreno in fregio a quella che sarebbe poi divenuta via Verdi, allestì il progetto e diede avvio ai lavori finanziando la spesa con un mutuo. Già alla fine del 1965 fu così possibile stipulare il contratto di affitto con il ministero.
Tra le più importanti realizzazioni nel quadriennio spiccano la costruzione della palazzina in via Montegrappa per l’ambulatorio medico, il consultorio pediatrico e l’Ufficio di collocamento, la costruzione del terzo lotto dei colombari al cimitero, il nuovo lavatoio al Bosisolo, il progetto esecutivo per l’ampliamento del cimitero di Imberido, la costruzione della strada del “Belin” lungo la ex sede del tragitto del tramvai, la sistemazione della strada di accesso al reparto di Imberido, i lavori alle sorgenti di Cimavalle e l’approvvigionamento idrico delle frazioni Trescano e Molinatto, il completo rifacimento della numerazione civica e toponomastica e la creazione dell’ufficio tecnico comunale, con il coinvolgimento di un professionista esterno.
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