2019-11-15

FORUM GIOVANI FIRENZE, PRESENTE ANCHE IL GRUPPO DI CONFCOMMERCIO LECCO

Il presidente Mattia Maddaluno ha guidato la delegazione lecchese


Il Gruppo Giovani di Confcommercio Lecco ha preso parte al dodicesimo Forum nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio svoltosi a Firenze lo scorso 8 novembre. La delegazione lecchese era guidata dal presidente Mattia Maddaluno e composta anche dai consiglieri Francesca Maggi, Nicolò Gerin e Andrea Secchi.

Il quadro che è emerso durante i lavori mostra come la riduzione della pressione fiscale e l’alleggerimento della burocrazia siano le richieste degli imprenditori, comuni sia agli under 42 che agli over, mentre i più giovani in particolare chiedono anche incentivi agli investimenti e servizi per sviluppare le capacità manageriali. Ma la potenzialità imprenditoriale rischia tuttavia di essere soffocata dalla carenza di know-how: se è alta nel nostro Paese la quota di popolazione che intende avviare un’impresa entro tre anni (seconda solo alla Francia tra i grandi Paesi europei), l’Italia scende all’ultimo posto, dopo Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per possesso di conoscenze e competenze. “La percentuale  di chi pensa di avere competenze e conoscenze per avviare un’impresa - ha spiegato il presidente nazionale dei Giovani di Confcommercio Andrea Colzani - è più bassa degli altri grandi Paesi europei (30%) e i giovani imprenditori più formati sono anche quelli che hanno più fiducia nel futuro. Non a caso il nostro Gruppo Giovani ha tre parole d’ordine: education, education ed education”. 

“Come ha osservato il nostro presidente Colzani i giovani hanno una grande voglia di contribuire all’imprenditorialità, alla crescita e all’innovazione collettiva, e nel mondo rappresentato da Confcommercio questo è ancora più eclatante: turismo, servizi, commercio sono settori ricchi di opportunità - commenta il presidente dei Giovani di Confcommercio Lecco, Mattia Maddaluno - La potenzialità dell’imprenditore rischia però di essere soffocata da un sistema Paese che non va alla giusta velocità ma anche dalla carenza di know-how individuale”. E aggiunge: "Se l'anno scorso la parola d'ordine era consapevolezza quest'anno invece la parola chiave è futuro. Un futuro che necessariamente passa dalla formazione, sapendo che oggi il discorso della mission o della vision resta sicuramente valido ma viene affiancato, se non addirittura superato, dal tema della vocazione. Oggi è questa a mio avviso la vera forza dell'imprenditore, soprattutto se giovane". Sul tema della formazione Maddaluno pone l'accento sul progetto Corporate University, presentato durante il Forum e nato dalla collaborazione tra Università Mercatorum (Università telematica delle Camere di Commercio italiane) e i Giovani di Confcommercio: "Imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti iscritti a Confcommercio potranno iscriversi al Classform Confcommercio Giovani al prezzo simbolico di 1 euro. L'iscrizione consente di partecipare a dei seminari progettati ad hoc che sostituiscono il primo anno accademico di uno dei corsi di laurea triennale attivati dall'ateneo. Si tratta di una opportunità davvero interessante tesa alla valorizzazione e alla crescita personale e professionale dei giovani imprenditori".

Durante il convegno di Firenze sono stati presentati i risultati dell’indagine “Giovani imprenditori: competenze e formazione” realizzata da  Confcommercio–Unioncamere sui fabbisogni formativi e i tratti distintivi dei giovani imprenditori del terziario. Tra le imprese giovanili italiane più della metà opera nel settore dei servizi di Confcommercio: sono 576mila su circa 6 milioni e 100mila, 122mila in meno rispetto al 2011 (-17,6%); di quelle nate nel 2011, dopo tre anni ne è sopravvissuto il 77% e a 5 anni il 68%; ma se  superano la fase di start up dei cinque anni, hanno più possibilità di sopravvivenza rispetto alle altre. L’età media dei giovani imprenditori è di 28,7 anni, e fra questi le donne rappresentano il 33% (nelle attività di alloggio si arriva al 45%), il 15% è rappresentato da stranieri. Quattro su dieci fanno impresa per voglia di valorizzare il proprio know-how e per inseguire il successo personale ed economico.  
"Il 64% dei giovani guarda all'impresa come un futuro lavorativo, ma le imprese sono diminuite del 17% - ha evidenziato nel suo intervento il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli - Come mai? E' colpa dell'incertezza. Ma la paura si combatte insieme: a questo serve stare insieme, a questo serve la confederazione".

Importante il messaggio lanciato durante il Forum dal ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: "Credo che le botteghe storiche tipiche o in generale le attività commerciali nei comuni sotto i mille abitanti debbano essere sostenute dallo Stato, modello tax credit librerie, attraverso una serie di incentivi e sgravi fiscali che consenta di tenere aperto. In questo modo non si aiuta soltanto il commerciante, ma anche la comunità in cui quel commerciante lavora". 


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