Dolore minimo, vincitore del premio Viareggio Opera prima, che si celebra questo sabato sera, è la storia in versi di una transizione, l’autobiografia della giovanissima Giovanna Cristina Vivinetto, poetessa classe 1994, pubblicata da Interlinea nella collana “Lyra”.
Giovanna Vivinetto, studentessa siciliana alla Sapienza di Roma, è la prima poetessa italiana transessuale, al centro di un caso letterario e mediatico: osannata dalla critica ma e attaccata da integralisti sui social, con una reazione molto vasta.
Dacia Maraini l’ha scoperta con Franco Buffoni, che cura “Lyra giovani” presso Interlinea, dove l’opera è uscita con una nota finale di Alessandro Fo. Dopo l’anticipazione della prefazione, della stessa Maraini su un quotidiano, la giovane poetessa è stata attaccata violentemente da un gruppo integralista senza neppure leggere il libro, con notizia sui siti on line che è entrata tra le news più lette del giorno. Nel giro di 48 ore Dolore minimo è arrivato in testa nella classifica dei libri più venduti di poesia di Amazon tanto da bruciare la prima edizione in poche settimane. Interlinea ha già tirato due edizioni e l’autrice ha vinto piccoli premi prima del Viareggio e partecipato a molti dibattiti, uno alla fiera dell’editoria all’Eur di Roma lo scorso dicembre con Monica Cirinnà, la senatrice che ha promosso la legge che porta il suo nome sulle unioni civili in Italia.
Scrive Dacia Maraini nella prefazione che «il suo continuo essere e non essere quel corpo, vedersi diventare a poco a poco un’altra persona, la gioia, la sorpresa e anche il senso di vuoto di quella nuova nascita, è raccontato col ritmo serrato e affascinante della sua dolente lingua poetica».
Il «dolore minimo» del titolo esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere, per la prima volta in Italia, il muro del silenzioso tabù culturale. La giovane autrice racconta la sua rinascita luminosa con versi, delicati e profondissimi al tempo stesso, che hanno fatto parlare di caso letterario dell’anno: «Quando nacqui mia madre / mi fece un dono antichissimo. / Il dono dell’indovino Tiresia: / mutare sesso una volta nella vita», narra Giovanna Cristina Vivinetto, che, in questo dirompente diario in versi, confessa: «non mi sono mai conosciuta / se non nel dolore bambino / di avvertirmi a un tratto / così divisa. Così tanto parziale».
Il premio valorizza una delle collane più prestigiose di poesia, “Lyra”, fondata da Maria Corti e Luciano Erba con Franco Buffoni, Giovanni Tesio e l’editore Roberto Cicala, che continuano a dirigerla con Daniele Piccini, Giancarlo Pontiggia e Stefano Verdino. Con testi e inediti dei maggiori autori, come Mario Luzi, Clemente Rebora, Seamus Heaney e Hans Magnus Enzerberger, sta ora pubblicando l’intera opera in versi dello svizzero Giovanni Orelli e ha una sezione, “Lyra giovani”, dove Franco Buffoni seleziona i migliori nuovi poeti italiani. La collana si caratterizza anche per una serie di fortunate antologie (da Cento poesie d’amore a cura di Guido Davico Bonino a Poeti innamorati a cura di Patrizia Valduga) nella rigorosa veste editoriale di colore grigio in formato tascabile.
Dolore minimo è stato scelto come migliore Opera prima dell’anno dalla giuria del Viareggio presieduta da Simona Costa e composta da Maria Pia Ammirati, Marino Biondi, Luciano Canfora, Ennio Cavalli, Marcello Ciccuto, Franco Contorbia, Francesca Dini, Paolo Fabbri, Piero Gelli, Emma Giammattei, Sergio Givone, Giovanna Ioli, Giuseppe Leonelli, Mario Graziano Parri, Gabriele Pedullà, Federico Roncoroni, Anna Maria Torroncelli. La segretaria letteraria è Costanza Geddes da Filicaia.
La cerimonia del premio è in programma sabato 24 agosto 2019 alle 21 presso il Principino di Viareggio condotta dallo scrittore Paolo Di Paolo.
Giovanna Cristina Vivinetto è nata a Siracusa nel 1994. Laureata in Lettere, vive attualmente a Roma dove è laureanda in filologia moderna all’Università La Sapienza. Dolore minimo è il suo primo libro.
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