Claudio Redaelli - Secondo la Cgil "la vicenda di Campione d’Italia deve essere affrontata in modo pragmatico e responsabile, non dispensando demagogia a piene mani, come ha fatto il sottosegretario regionale Fabrizio Turba.
Lo stesso sottosegretario regionale ha partecipato a tutte le audizioni delle organizzazioni sindacali su Campione d’Italia. Peccato che in quella sede non abbia mai espresso una posizione di dissenso rispetto agli interessamenti che la Regione ha sempre dichiarato di voler garantire. Su un unico elemento tutti i rappresentanti, istituzionali e non, che si sono approcciati alla crisi di Campione, sono stati concordi: la soluzione deve essere politica! Questo semplice assunto pare sfuggire a Turba". La sigla sindacale sottolinea che "oggi è in gioco la sopravvivenza di un intero paese, di una realtà unica per tipologia istituzionale: l’enclave italiana in territorio svizzero. Ciò che negli anni ha rappresentato la fortuna per quella comunità, il casinò, che ha distribuito utili a tutti i soggetti pubblici che sedevano nel consiglio d’amministrazione, oggi costituisce la zavorra che sta trascinando con sé l’intero comune. La realtà campionese nasce a inizio secolo per volontà politica, con il monopolio pubblico del gioco d’azzardo, e la sua economia si sviluppa esclusivamente su quello".
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