Richiesto un interlocutore dedicato alle Pmi presso Conai
Le novità introdotte da Conai sulla diversificazione del Contributo Ambientale (CAC) degli imballaggi in plastica hanno creato alle imprese non poche difficoltà nella corretta identificazione delle procedure da applicare per la dichiarazione e il calcolo del contributo. “L’introduzione dei criteri per la diversificazione in fasce degli imballaggi in plastica, in base al grado di riciclabilità dei diversi polimeri, in alcuni casi ha creato dubbi e incertezze fra gli operatori” ha spiegato Silvia Negri, responsabile Ambiente e Sicurezza di Api Lecco.
Unionchimica, l’unione di categoria Confapi della piccola e media industria chimica, conciaria, materie plastiche, gomma, vetro, ceramica, ha quindi deciso di farsi carico delle istanze delle Pmi associate scrivendo una lettera al Presidente di Conai, Giorgio Quagliuoloper chiedere un incontro. Una richiesta subito accolta che si concretizzerà a fine mese.
Tra le proposte presentate dalle aziende a Quagliuolo rientra la necessità di individuare una modalità di comportamento uniforme sui prodotti con classificazione dubbia, una sorta di “procedura di transizione” che consenta di prendere tempo per stabilire in modo chiaro e documentato la fascia di appartenenza, alla quale poi tutti i produttori degli stessi beni dovranno attenersi contemporaneamente, per evitare distorsioni nel mercato.
Inoltre, per le piccole realtà aziendali con una vasta gamma di prodotti, le aziende chiedono un referente preciso presso Conai, in grado di seguire nel tempo le piccole aziende di produzione di imballaggi in plastica, al fine di dare un servizio più efficace e continuativo, evitando errori di interpretazione e lungaggini nella ripresa a singhiozzo della situazione della singola azienda.
“Il dialogo con Conai è aperto, invitiamo le aziende associate ad indicarci eventuali criticità in modo da sottoporle all’Ente di riferimento in occasione del prossimo incontro” ha concluso Silvia Negri.
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