2018-10-24

Lecco. Il Grassi “esempio di buona pratica didattica”

“Good practice example” il prestigioso riconoscimento europeo ottenuto dal liceo a conclusione del percorso Erasmus+ K1

Si chiama “Good practice example” ed è il prestigioso riconoscimento europeo ottenuto dal liceo a conclusione del percorso Erasmus+ K1.
Il progetto è durato due anni, dal primo giugno 2016 al 31 maggio di quest’anno, e ha coinvolto vari docenti del liceo in un lavoro sulle abilità in lingua inglese e sulla metodologia Clil (l’insegnamento in inglese di una disciplina non linguistica) per una scuola inclusiva e autenticamente  europea.

Un progetto di cui a più riprese era stata sottolineata l’importanza didattica e l’alto valore qualitativo e che ora ha ottenuto una valutazione molto positiva dall’istituto Indire, che nelle motivazioni scrive: “I molti obiettivi prefissi sono stati raggiunti grazie all’ottimo lavoro svolto dal gruppo di progetto. La cooperazione con le altre organizzazioni (scuole e enti formatori scelti con estrema cura) è stata proficua, portando anche risultati inattesi. La dimensione internazionale dell'istituto risulta quindi rafforzata da questa esperienza”.
Un giudizio oltremodo lusinghiero, che premia l’impegno profuso dagli insegnanti del Grassi (su tutti la professoressa Cornaggia, anima del progetto) e la grande professionalità dimostrata nella strutturazione delle varie fasi e nella gestione delle attività svolte in mobilità.
Ciliegina sulla torta, i risultati approvati del progetto sono stati pubblicati sulla piattaforma europea Erasmus+ Project results e hanno ottenuto il riconoscimento che premia i progetti che si sono distinti per rilevanza rispetto alle politiche delle istituzioni scolastiche.
E ora? “Vietato adagiarsi sugli allori - dichiara la professoressa Cornaggia, già pronta a lanciarsi in una nuova avventura - Così stiamo per iniziare il progetto K2, che raggiunge uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati con il K1: realizzare un progetto in grado di coinvolgere anche gli studenti, oltre agli insegnanti”.
A luglio 2018 era partito un nuovo Erasmus +, questa volta in collaborazione con l’Athénée royal ”Charles Rogier” di Liegi. Entrambi gli istituti, l’italiano e il belga, hanno ottenuto il finanziamento delle rispettive agenzie nazionali e stanno scaldando i motori in attesa di partire con le attività sul campo.
Qualche anticipazione? “Per ora - prosegue la docente - posso dire che saranno coinvolti 15 nostri studenti e due docenti sul tema del consumo critico e delle filiere corte, sia in Italia sia in Belgio, nel 2020. Un tema di grande rilevanza per far sì che i nostri studenti acquisiscano quelle competenze di cittadinanza che possono renderli veri cittadini europei”.

Non resta dunque che sottolineare come ancora una volta il “Grassi” dia prova di muoversi in una dimensione sempre più europea. E, di questi tempi, non è poco.

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