Entusiasmo alle stelle presso il negozio DF Sport Specialist a Bevera di Sirtori per la serata numero 198 della serie “A tu per tu con i grandi dello sport” che ha avuto come protagonista Marco De Gasperi, celebre skyrunning valtellinese vincitore di 6 titoli mondiali di corsa in montagna e autore dei record di salita all’Ortles, al Monte Bianco, e al Monte Rosa. Protagonista insieme a lui, l’amico e maestro Adriano Greco, uno dei pionieri di questa disciplina sportiva, che lo ha accompagnato e seguito da vicino lungo tutta la sua carriera.
Centinaia di persone accorse nel punto vendita per assistere alla proiezione del nuovo filmato in cui De Gasperi racconta i suoi inizi con la corsa in montagna e i suoi record, hanno accolto con un’ovazione l’ingresso di De Gasperi e di Greco.
“Già da piccolo annotavo su un quaderno le cime che avrei voluto fare, le emozioni poi provate e il tempo impiegato durante la salita - ha raccontato De Gasperi -. Ma la passione vera per la corsa è arrivata con Adriano Greco, che è stato il mio maestro. Profondo conoscitore della montagna, grande motivatore di ragazzi, mi ha visto crescere e mi ha sempre seguito da vicino. C’è stato perfino un momento in cui mi sono perso con le passioni da ragazzi e non volevo più correre. Ma lui mi veniva sempre a cercare e siccome in fondo la corsa ce l’ho dentro, ho ricominciato e ho puntato sempre più in alto. Anche adesso che ho 41 anni continuo a correre non riesco a smettere, ho memoria muscolare e soprattutto voglia di raccogliere nuove sfide”.
Un aneddoto racconta quanto De Gasperi fosse portato per la corsa: la gara sul Monte Rosa del 1993, a cui Greco e Fabio Meraldi, al top della loro carriera, hanno partecipato portando un 16enne Marco De Gasperi sulla montagna solo per fargli fare la cima su un percorso segnato. Raggiunta la vetta, stupiti, si sono ritrovati ad essere quasi raggiunti da lui.
“Si è visto subito che la corsa era la sua strada – ha detto Greco, fondatore dell’Atletica Alta Valtellina di cui Marco fa parte -. Non riusciva ad andare piano in montagna come tutti gli altri. Era così facile e naturale per lui correre che non si riusciva a contenerlo”.
Leggero e veloce su qualsiasi terreno, in discesa De Gasperi sembra capace di saltare anche le difficoltà, percorrendo una linea ideale senza esitazione e con una stabilità impressionante. Ma non è solo talento innato: dietro questa capacità ci sono un’attenta preparazione tecnica e un duro allenamento senza i quali il suo passo non potrebbe essere così sicuro. “Mi è sempre piaciuto correre su creste, roccia, misto – dice l’atleta -. Ma per farlo in velocità bisogna avere concentrazione e tecnica, a cui va dedicata una preparazione specifica oltre all’allenamento normale per la corsa”.
Il confronto sul palco tra Greco e De Gasperi ha dato spazio anche ad una riflessione sul cambiamento dei ghiacciai e delle condizioni delle salite. “I ghiacciai sono arretrati moltissimo – ha detto Greco – in molti tratti dove ai miei tempi la discesa era su neve, ora si sono aperti molti più crepacci, rendendo i percorsi più pericolosi e più tecnici, aumentandone i rischi”.
De Gasperi si dedica oggi non solo alle competizioni, ma anche alla formazione dei ragazzi seguendo l’esempio del suo maestro. “I record significano molto per me, sono un sigillo su un sogno di ragazzino. Ma spero che in futuro potranno essere superati: ci devono essere sempre nuove mete da raggiungere che ci portino a sognare oltre”.
In chiusura, ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione. “Sono davvero emozionato di ritornare qui dove tanti anni fa ho iniziato a lavorare e a capire cosa fosse lo sport. Ero ancora un ragazzino quando Longoni mi ha accolto nel suo negozio di Barzanò dandomi la possibilità di stare qui durante l’inverno e allenarmi con la corsa, aprendomi la strada al professionismo”.
“Eri già un ragazzo speciale allora – ha detto Sergio Longoni donando le piccozze d’oro a lui e a Greco – hai stupito tutti con le tue imprese e sono certo che stupirai ancora. E’ stata una serata commovente ed emozionante ed è stato un grande onore averti qui come ospite. Difficile trovare persone migliori di te”.
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