di Claudio Redaelli Campione d’Italia spera di avere ancora un futuro nella crisi nera che attraversa (ma il Paese non ha migliori prospettive), intanto i lavoratori dell'enclave sperano che si concretizzino in qualcosa di reale e di tangibile le parole spese dal governo nazionale. Giovedì 18 ottobre nella vertenza dolorosa di Campione sarà da segnare come una data storica: nell’atteso incontro convocato al Viminale per discutere con il sindacato su Comune e Casinò, per la prima volta i due sottosegretari Nicola Molteni e Stefano Candiani - entrambi leghisti - hanno ammesso che l’enclave si salva soltanto se la casa da gioco torna a fare profitti come tutti i campionesi dicono da quando è fallita. I tempi della riapertura del Casinò non sono tuttavia certi per comprensibili aspetti tecnico- giuridici. Si è parlato di un commissariamento gestito dal ministero dell’Interno ma tutto dovrà fare i conti con quella componente del govenro gialloverde, ossia il Movimento 5 Stelle - che odia il gioco d'azzardo e ne ostacola in ogni modo la prosecuzione, anche quando in ballo ci sono i destini di centinaia di famiglie.
Nessun commento:
Posta un commento