Il diciottenne, dal 2012 alla comunità educativa di via Amendola, vestirà giovedì 27 settembre in Austria la maglia del Marocco nella prova iridata in linea riservata agli Juniores
di Claudio Bottagisi
Il ciclismo, si sa, è di casa al “Don Guanella” di Lecco. Come del resto lo sono i campioni del pedale. Già, perché alla comunità educativa di via Amendola il binomio bicicletta-solidarietà nel corso degli anni è diventato inscindibile.
Dalla struttura lecchese sono passati grandi nomi di ieri e di oggi del mondo delle due ruote, specie da quando la Casa guidata da don Agostino Frasson ha avviato il progetto di agricoltura sociale portato avanti a Valmadrera con impegno, volontà, coraggio e determinazione. Come dire, tutti gli “ingredienti” che è chiamato a mettere in campo chi pratica, a ogni livello, lo sport del pedale.
Al “Don Guanella” è cresciuto, non soltanto sportivamente parlando, anche Imad Sekkak, 18 anni compiuti il 4 maggio, una travolgente passione per la bicicletta.
“Era un bambino, piccolo e spaesato - è stato scritto di lui - Non una parola d’italiano e nessuna idea di dove fosse capitato. Senza valigia. Così Imad è approdato a Casa don Guanella pochi giorni dopo il Natale del 2012, come un regalo che arriva inaspettato. In pochi giorni la comunità guadagna una mascotte sorridente, sveglia e testarda: “Il piculo”, perché - come lui stesso faceva notare - più “piculo” del bastone del mocio, quindi, come lui stesso desumeva, esente dalle pulizie del post-cena. Appena il tempo di imparare l’italiano e il “piculo” diventa la “zanzara”, chiacchierone, vivace e simpaticamente dispettoso”.
E ancora: “Sembra ieri, l’iscrizione a scuola, la licenza di terza media. Obiettivo centrato, si va avanti. Iscrizione alle superiori, diploma. Obiettivo centrato. Nel frattempo si cresce, si impara a vivere una nuova realtà che diventa casa, si cammina con chi diventerà una seconda famiglia, si comincia a pedalare, perché a Casa don Guanella in molti lo fanno seguendo la ruota del direttore. Perché è divertente, perché le gambe girano bene e allora si va avanti”.
Nel 2014 la prima esperienza in una squadra, l’andare in bici diventa ciclismo. Il divertimento fa spazio alla passione. Iniziano gli allenamenti, la fatica, la soddisfazione. Arrivano i primi piazzamenti e le gambe girano bene, allora si va avanti.
2016, categoria Allievi: tre vittorie, otto secondi posti, numerosi piazzamenti e il titolo di campione regionale nella prova a cronometro.
Intanto la scuola, la comunità. Studiare, crescere e pedalare, il meglio possibile. Sembra troppo, in alcuni momenti anche le gambe sembrano dire “Basta, è troppo”, ma arriva qualcuno che ti rimette in sella: “Daje Sekkak, ce la puoi fare! E’ soltanto questione di testa e di atteggiamento”.
Allora il “piculo” stringe i denti e studia, cresce e pedala con tutta la determinazione di cui è capace. Nel 2017, dopo una serie di piazzamenti, ottiene una vittoria nella gara più importante del calendario agonistico e finalmente, nell’estate di quest’anno, torna a casa, in Marocco, a salutare la famiglia e, già che si trova lì, Imad vince il titolo di campione nazionale su strada nella categoria Juniores.
Sei anni dopo quel bambino senza valigia ha un diploma “…perché non si sa mai”.
Il resto è cronaca di questi ultimi giorni, anzi di queste ore. E di un giorno, giovedì 27, di fine settembre. Già, perché proprio giovedì 27 Imad Sekkak coronerà uno tra i sogni certamente più belli tra quelli da lui fin qui cullati: disputerà infatti in Austria i Mondiali di ciclismo su strada, dove vestirà la maglia del Marocco.
Imad - tesserato per il Team Fratelli Giorgi presieduto da Carlo Giorgi e con sede a Torre De’ Roveri, nella Bergamasca - sarà impegnato nella prova in linea maschile juniores. Lui e gli altri corridori al via dovranno coprire gli oltre 132 chilometri del tracciato che collega Kufstein a Innsbruck, con partenza alle 14.40.
Con Imad saranno in gara atleti di Norvegia, Belgio, Danimarca, Stati Uniti, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Giappone, Svizzera, Spagna, Canada, Russia, Gran Bretagna, Kazakistan, Nuova Zelanda, Eritrea, Australia, Irlanda, Italia e altre nazioni ancora.
“Ho imparato che nella vita nessuno ti regala niente, che tutto ciò a cui aspiri lo devi guadagnare con impegno e determinazione, che ognuno di noi è protagonista della propria vita, ma non è mai solo”, ha detto qualche tempo fa il giovanissimo marocchino. Quante verità, dietro quelle parole. E allora buon Mondiale, Imad!
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