Di Claudio Redaelli - Campione, lunedì nuovo incontro dei sindacati con il prefetto di Como, nuova tappa di un presidio che di fatto è permanente da luglio. Un copione già visto, mentre l’autunno è arrivato e dipendenti del casinò fallito e quelli del Comune in esubero non hanno più entrate. Anche se 300 dipendenti circa della casa da gioco implosa prendono l’80% dello stipendio come indennità pagata dalla Svizzera.
Intanto si è saputo che non
ci saranno norme ad hoc per salvare i dipendenti del Comune di Campione d’Italia. La Commissione Finanze degli enti locali ha escluso infatti la possibilità di una deroga al decreto ministeriale che stabilisce un rapporto fisso tra numero di residenti e numero di dipendenti di un paese. In base a questa norma, il municipio dell’enclave ha avviato la procedura di esubero di 86 dei 102 dipendenti. Una situazione sempre più difficile da gestire peri l commissario dell’enclave, Giorgio Zanzi, che da pochi giorni si è insediato in municipio. Ora si attende che il ministero dell’Economia e quello della Funzione pubblica esaminino la situazione dell’enclave nel suo complesso, dal casinò al Comune. Ma i giorni passano e la pazienza diminuisce. La delibera sugli esuberi del 13 agosto scorso procede nel suo iter e, senza risposte entro il 10 novembre, sarà un problema per la tenuta dei servizi e dell’intero sistema Campione.
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