Di Claudio Redaelli
La crisi di Campione d’Italia si tinge di giallo con un nuovo colpo di scena: si dimettono quattro consiglieri comunali e scrivono al ministro degli Interni Matteo Salvini. «I sottoscritti consiglieri comunali Tanina Padula, Fiorenzo Dorigo, Domenico Deceglie e Michele Canesi consiglieri di maggioranza - oggi considerati minoranza dal sindaco per manifeste divergenze di opinioni - chiedono un intervento deciso, forte, concreto e urgente per dare una svolta alla drammatica situazione del Comune di Campione d’Italia - scrivono - Svolta che può essere risolta solo con l’urgente riapertura della casa da gioco».
«Il casinò rappresenta da sempre l’unico ed esclusivo volano dell’economia campionese da cui dipendono direttamente le sorti di un’intera comunità - scrivono i quattro consiglieri - Vi invitiamo ad ascoltare il nostro di grido di aiuto, da cui dipendono le sorti di circa 700 lavoratori del casinò, del Comune, dell’asilo e tutti i relativi servizi indotti, cittadini certamente non colpevoli per quanto accaduto negli anni a livello amministrativo. Mettiamo a disposizione le nostre dimissioni da consiglieri comunali, nella speranza che il nostro atto di responsabilità possa accelerare una risoluzione del problema, mediante l’intervento diretto delle istituzioni centrali competenti». I dimissionari sostengono che «l’unica strada per poter risolvere urgentemente la drammatica, sia far intervenire immediatamente le Autorità e le Istituzioni Centrali competenti, mediante lo scioglimento del Consiglio Comunale e la nomina di un Commissario Prefettizio, che rappresenta - a nostro avviso - la strada più celere ed immediata per la riapertura della casa da gioco». Ma il sindaco Roberto Salmoiraghi che sta predisponendo un piano di contrattacco per risollevare le sorti del comune messo in ginocchio dalla crisi del Casinò non bada ai dimissionari e tira dritto. Li ha sempre considerati “dissidenti” nel consiglio e invita il resto dell’assemblea all’unità, per non rischiare il commissario prefettizio. Il 24 farà ricorso contro il fallimento, e a breve presenterà il piano di risanamento a prefettura e categorie. Rimane comunque uno spiraglio sottilissimo attraverso il quale vedere la luce in fondo al tunnel. E intanto si fanno avanti nuovi investitori che propongono cliniche o alberghi di lusso nell’ormai ex casinò anche se obiettivo primario dell’attuale amministrazione rimane sempre la riapertura della casa da gioco come fonte di proventi certi. Che per ora vengono però dirottati su altri casinò della vicina svizzera come quelli di Mendrisio e Lugano.
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