Stazione di Bellano
di Enrico Magni
La Legge 180 ha obbligato e sollecitato a ripensare i vari approcci terapeutici e a umanizzare gli interventi.
Dopo quarant'anni le difficoltà permangono, ci sono ancora strutture chiuse, i reparti degli ospedali preposti alla cura tengono ancora le porte chiuse. La contenzione fisica continua a essere applicata, è promossa la contenzione farmacologica. Ci sono infrastrutture sanitarie predisposte per la cura e la riabilitazione del malessere psicologico e della malattia che sono la fotocopia dei vecchi manicomi. L'ambiente è degradato, poco ospitale e accogliente. C'è poca cura dell'ambiente ospitante. Tanto si è detto, poco si è fatto e molto c’è da fare.
Alla contenzione manicomiale si è sostituita la contenzione farmacologica, si sta rispolverando l'elettroschock per la terapia della depressione. Si sta cercando di umanizzare una serie di patologie croniche devastanti e invalidanti ma si fa ancora troppo poco per il disagio mentale o meglio a dirsi per il benessere mentale.
Stazione di Colico
L'associazione per il benessere mentale SestoSenso ha istallato nella terza sala d'attesa della stazione di Colico le opere di outsiders. Le opere presentate sono state eseguite da persone con disagio psichico che hanno frequentato l'atelier di arte creativa presso il laboratorio dell'Associazione SestoSenso di Bellano. A differenza del pittore, dell'artista, così detto normale, queste opere seguono un processo creativo che ha un’origine prettamente genetica del grafismo e del mondo emozionale; non è soggetta a contaminazioni culturali stilistiche.
Stazione di Bellano
acquisizioni apprese scolasticamente. Sono opere che sottostanno all'espressione spontanea.
Si sono poste nelle tre stazioni circa ottanta opere che hanno riordinato, addolcito e ridato accoglienza a questi luoghi abbandonati.
L’abbandono è una costante psicologica che coinvolge l’ambiente, la persona, il sociale, la cura e causa uno stato di smarrimento di perdita d’identità, estraneazione, confusione e de realizzazione che sono tutti tratti di uno stato profondo depressogeno.
Le opere collocate all’interno delle sale d’attesa della stazione possono svolgere una funzione invece di accoglienza, di accadimento, di personalizzazione e di riqualificazione del benessere sociale e mentale dell’ambiente.
Il benessere mentale ha bisogno di un’ecologia della mente. Ci può essere benessere mentale solo se l’interazione di più fattori come l’ambiente, il sociale, l’economico, lo psichico favorisca il benessere: il degrado qualunque esso sia è sempre promotore di malessere mentale.
Stazione di Varenna
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