Oltre 150 titolari di aziende artigiane della nostra provincia hanno preso parte all'incontro organizzato ieri sera, giovedì 12 aprile, da Confartigianto Imprese Lecco dedicato al tema della privacy e all'imminente entrata in vigore del nuovo regolamento europeo.
"Abbiamo organizzato questa serata consapevoli del peso che questo nuovo regolamento avrà presto sulle aziende che ogni giorno, a livelli diversi, hanno direttamente a che fare con il trattamento dei dati personali dei propri dipendenti, clienti e fornitori – spiega Vittorio Tonini, segretario generale Confartigianato Imprese Lecco - Un nuovo e gravoso impegno burocratico del cui peso la nostra associazione di categoria vuole in qualche modo alleggerire gli associati, fornendo loro una proposta concreta studiata ad hoc per le aziende, a partire da quelle di piccole dimensioni fino a quelle strutturate a tal punto da avere necessità di un'assistenza legale costante”.
"La privacy è un argomento che riguarda tutti, a partire dal fatto che oggi sono 4 milioni gli utenti connessi in rete - spiega Fabrizio Pierpaoli .responsabile Avvio d'Impresa di Confartigianato Imprese Lecco - A partire dal 25 maggio 2018 sarà direttamente applicabile, in tutta l'Unione Europea, il Regolamento 2016/679 in materia di protezione dei dati personali. Il provvedimento, meglio noto con l'acronimo di GDPR (General Data Protection Regulation), abroga la direttiva 1995/46 e, di conseguenza, le norme che a livello nazionale l'hanno recepita, fra cui il Codice della Privacy italiano (D.Lgs. 196/2003). La novità essenziale che caratterizza il Regolamento riguarda senza dubbio l'introduzione del principio di "responsabilizzazione" (accountability) del soggetto che tratta i dati. In base a questo principio, spetta ora a tale soggetto sia il compito di valutare in concreto i rischi che il trattamento dati comporta e, quindi, decidere in autonomia le modalità, le garanzie e i limiti del trattamento, sia l'obbligo di adottare misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio. Con il GDPR viene meno il concetto di misure "minime" di sicurezza, in quanto il Regolamento UE impone di adottare misure "adeguate" la cui concreta adozione è rimessa al soggetto che effettua il trattamento dei dati. È' di chiara evidenza che una tale impostazione della norma, il cui approccio è basato sul l'analisi del rischio, aumenta la libertà d'azione ma, al contempo, anche la responsabilità. Le sanzioni pecuniarie previste in caso di inosservanza delle regole - conclude Pierpaoli - sono più elevate che in passato e vanno da 10 milioni di euro a 20 milioni di euro o per le imprese dal 2 al 4% del fatturato mondiale annuo”.
A rispondere alle tante domande dei presenti, l'avvocato Ermanno Ciampani. "Sono circa 20 anni che si parla di privacy nelle aziende e ora si sta per passare da Direttiva a Regolamento. La prima dava indicazioni di massima e lasciava la possibilità a singoli Stati di regolarsi secondo una disciplina non uniforme e non più adeguata ad un ambito in cui i dati viaggiano veloci da un azienda all'altra, anche in Paesi diversi. Il Regolamento ha invece lo scopo di uniformare il trattamento della privacy nei diversi Paesi europei. Il che obbliga le aziende a rinnovare il loro approccio, mettendosi in regola ad esempio individuando una nuova figura responsabile del trattamento dei dati personali e sensibili di clienti e fornitori”.
“Dallo scorso luglio è attivo un gruppo lavoro nazionale ad hoc nato per rendere semplice una normativa complessa – aggiunge Pierpaoli – Cosa può fare Confartigianato in questo processo? Un check-up delle singole aziende che ci chiedono supporto per capire di che grado di intervento hanno bisogno, facendo seguire analisi più approfondite e individuando azioni da mettere in pratica per adeguarsi al Regolamento, fino all'assistenza legale personalizzata”.
“L'adesione e la partecipazione al dibattito di questa sera - conclude Daniele Riva, presidente di Confartigianato Imprese Lecco – dimostra quanto l'argomento generi confusione. La materia è complessa e credo che un check up aziendale da parte di professionisti sia fondamentale. La consulenza personalizzata può rivelarsi molto utile considerata la varietà di singole esperienze emerse solo questa sera. Dal 2017 stiamo valutando come offrire questo nuovo servizio e nel frattempo ne abbiamo viste di tutti i colori dal punto di vista dell'offerta di “pacchetti” alquanto improbabili o molto costosi. Finché la "trattativa nazionale" con il Garante della privacy è in corso, dobbiamo tenere la barra dritta e offrire ai nostri associati il miglior servizio possibile, facilitando l'individuazione della soluzione più efficace e più economica. Siamo purtroppo di fronte a un fardello cui non possiamo sottrarci: cerchiamo di affrontarlo al meglio”.
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