Trend positivo per domanda, andamento dell’ attività produttiva e fatturato
I dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio rapido riguardante febbraio, condotto
dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como, mostrano
uno scenario in crescita rispetto a gennaio.
Per i principali indicatori esaminati - domanda, andamento dell’attività produttiva e
fatturato - il giudizio prevalente è quello di stabilità. Tuttavia, in caso di variazione le
indicazioni di crescita sono più diffuse rispetto a quelle di rallentamento.
Andamento favorevole per la domanda, sia sul mercato domestico sia sul versante delle
esportazioni. A livello nazionale si registra stabilità per il 45,8% del campione, un
aumento per oltre un’impresa su tre (34,7%) e una diminuzione per il 19,5%.
Gli ordini oltre confine sono stabili per il 57,9% delle aziende, in aumento per il 25,2% e
in rallentamento per il restante 16,8%.
La produzione mostra dinamiche coerenti con l’andamento della domanda: oltre
un’impresa su due (53,2%) segnala stabilità, ma i giudizi di accelerazione dell’attività
(33,3%) sono decisamente più diffusi rispetto a quelli di rallentamento (13,5%).
La capacità produttiva mediamente impiegata si attesta a quota 75,2%, poco al di
sotto di quanto registrato nel corso della precedente edizione dell’Osservatorio (78% in
novembre).
Il fatturato è l’indicatore con la performance migliore, con una prevalenza di indicazioni
di aumento (41,5%) rispetto a quelle di stabilità (39%) e di diminuzione (19,5%).
Sul fronte previsionale prevalgono i giudizi di stabilità (71,2%) a cui si accompagnano
anche aspettative di crescita (20,3% del campione).
Le situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti dei clienti, che riguardano oltre
un’azienda su due, nonché la limitata visibilità sugli ordini, inferiore al trimestre per
l’85% circa, restano elementi critici per le imprese dei tre territori.
A questi si aggiunge l’incremento dei costi di approvvigionamento delle materie
prime, in crescita per quasi la metà del campione (45,3%).
Rispetto ai rapporti con gli Istituti di credito, le imprese del campione esprimono
giudizi di generale stabilità delle condizioni (94,1%). Si rilevano comunque incrementi
delle spese e delle commissioni per un’azienda su cinque (20,2%).
I giudizi espressi riguardo allo scenario occupazionale indicano prevalentemente la
conservazione dei livelli (85,8% del campione). Anche in questo caso, laddove si
registrano variazioni la tendenza alla crescita emerge in modo chiaro.
“In linea con i dati registrati a livello nazionale - commenta il presidente di Confindustria
Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva - anche sul nostro territorio il trend si mantiene positivo.
Lo scenario in miglioramento emerge, come vediamo, dai dati del nostro campione di
imprese ma anche dal confronto con i colleghi imprenditori, seppur in modo ancora non
omogeneo”.
“In questo particolare momento, si fa più che mai sentire il bisogno di stabilità politica e
istituzionale, necessaria per poter proseguire sulla strada della crescita che il Paese
sembra avere imboccato, ma che necessita di essere sostenuta da una politica
economica di respiro - continua Lorenzo Riva. Preoccupa inoltre l’ondata di
protezionismo a livello internazionale, con il ricorso ai dazi da parte di alcune grandi
potenze economiche. Le barriere commerciali non giocano a favore di nessuno e
sicuramente non di un Paese fortemente orientato all’export come l’Italia e, anche se per
il momento l’Ue non è toccata dalle misure attivate dagli USA, è necessario che l’Unione
mantenga con forza, su questo fronte, una posizione condivisa”.
GLI ORDINI
La domanda per le imprese dei tre territori registra una fase favorevole che interessa
sia il mercato interno, sia l’export.
A livello nazionale, il 45,8% delle realtà del campione indica ordini stabili, oltre un terzo
delle imprese (34,7%) comunica aumento mentre il restante 19,5% una diminuzione.
Per quanto riguarda le esportazioni, il 57,9% comunica un andamento in linea con il
mese precedente, un’impresa su quattro (25,2%) indica una crescita e il 16,8% un
rallentamento, in alcuni casi legato in parte a fenomeni di stagionalità.
Lo scenario delineato per le realtà di Lecco e Sondrio conferma lo stesso quadro, con
oltre un’azienda su due che segnala stabilità e giudizi di crescita numericamente
superiori a quelli di decelerazione.
Nel dettaglio, a livello italiano si registra stabilità per il 50,9%, crescita per il 35,8% e
diminuzione per il restante 13,2%.
Sul versante export la stabilità è invece indicata per il 56,3% del campione, l’aumento
per il 29,2% e la diminuzione per il 14,6%.
LA PRODUZIONE
L’andamento dell’attività produttiva delle imprese lecchesi, sondriesi e comasche è
coerente con quanto rilevato per la domanda.
Il giudizio prevalente indica stabilità, comunicata da oltre un’azienda su due (53,2%); in
caso di variazione, l’aumento risulta più diffuso (33,3%) rispetto alla riduzione (13,5).
Il tasso medio di utilizzo degli impianti di produzione si attesta al 75,2%, di circa tre
punti percentuali al di sotto di quanto emerge dalla precedente edizione dell’osservatorio
(78% a novembre).
Non emergono particolari differenze legate alla dimensione: indipendentemente dal
numero di occupati, si rilevano sia situazioni di pieno utilizzo della capacità produttiva sia
casi, meno frequenti, di impiego parziale degli impianti.
Le aziende di Lecco e Sondrio descrivono un quadro comune: il giudizio più diffuso è
la stabilità (62%), ma le indicazioni di incremento della produzione (30%) superano
ampiamente quelle di rallentamento (8%).
Confermato anche il dato sul grado medio della capacità produttiva utilizzata al 75,2%.
IL FATTURATO
Tra gli indicatori esaminati, quello del fatturato mostra l’andamento maggiormente
favorevole con una crescita per le imprese del campione nel suo complesso.
Il giudizio di aumento, da parte di oltre quattro imprese su dieci (41,5%), è il più diffuso;
la stabilità è segnalata dal 39% delle aziende e la diminuzione dal restante 19,5%.
Nel caso delle imprese lecchesi e sondriesi lo scenario risulta perfettamente
sovrapponibile; prevalgono le indicazioni di crescita e di stabilità, entrambe segnalate dal
41,5% del campione, mentre quelle di diminuzione risultano meno diffuse (17%).
LE PREVISIONI
Le aspettative delle aziende dei tre territori per le prossime settimane risultano
prevalentemente orientate alla conservazione dei livelli, con il 71,2% delle realtà che
indicano stabilità.
Ancora una volta, in caso di giudizi di variazione l’aumento (20,3%) prevale sulla
diminuzione (8,5%).
Con riferimento all’orizzonte di visibilità degli ordini in portafoglio, continuano a
registrarsi situazioni di criticità per oltre quattro imprese su dieci (41,4%), che
comunicano domanda sufficiente a coprire un periodo inferiore al mese. La percentuale
sale all’85% se si considera un orizzonte di tre mesi.
Le imprese di Lecco e Sondrio formulano previsioni in linea con quanto esaminato a
livello congiunto.
Emergono alcune differenze riguardo alla visibilità degli ordini, inferiori a un mese per
un’azienda su tre (34,6%), sufficienti a coprire un periodo di tre mesi per il 36,5% e
superiori al trimestre per il 28,9%.
LE MATERIE PRIME
Per i costi di approvvigionamento delle materie prime, si registrano incrementi per il
45,3% del campione delle tre province. Per oltre un’azienda su due (52,1%) i listini
di acquisto risultano stabili, mentre per il restante 2,6% in diminuzione.
Simile lo scenario per le imprese di Lecco e di Sondrio. Quasi un’azienda su quattro
(39,6%) indica aumenti delle materie prime, a fronte del 58,5% di realtà che segnala
prezzi stabili e dell’1,9% che fa rilevare quotazioni in miglioramento.
LA SOLVIBILITÀ
Le situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti continuano a rappresentare un
elemento di criticità per le imprese del campione complessivo. In febbraio il
fenomeno ha interessato quasi sei aziende su dieci (59,7%) ma è risultato stabile per
l’86,9% dei casi, in miglioramento nel 4,8% e in peggioramento nel restante 8,3%.
Le dinamiche sono le stesse per le imprese lecchesi e sondriesi, con il 58,2% delle
realtà che indica ritardi dei pagamenti e situazioni di insolvenza, confermando la
situazione del mese di gennaio.
I RAPPORTI CON GLI ISTITUTI DI CREDITO
Esaminando i giudizi riguardanti i rapporti tra le imprese di Lecco, Sondrio e Como e
gli Istituti di credito emerge uno scenario diffusamente stabile, come comunicato dal
94,1% del campione. Le condizioni praticate sono invece peggiorate per il 3,4% e
migliorate per il restante 2,5%.
Per gli spread e i tassi applicati sono stati comunicati aumenti per il 7,6% del campione,
mentre nel caso delle spese e delle commissioni bancarie è stato rilevato un incremento
per un’azienda su cinque (20,2%).
Per quanto riguarda i giudizi espressi sulla liquidità aziendale, il 36,7% del campione ha
indicato soddisfazione, il 39,2% una situazione nella norma mentre il 24,2% uno
scenario migliorabile.
A livello lecchese e sondriese i giudizi confermano il quadro di stabilità nei rapporti
con gli Istituti di credito, indicata dal 96,3% delle imprese, mentre il 3,7% indica
situazioni in miglioramento.
L’incremento degli spread e dei tassi di interesse ha toccato il 5,7% del campione,
mentre l’innalzamento delle spese e delle commissioni bancarie il 13,7%.
Nel caso della liquidità aziendale è stata indicata soddisfazione dal 41,8% del campione,
una situazione nella norma dal 32,7% e uno scenario migliorabile per il 25,5%.
L’OCCUPAZIONE
Se i giudizi espressi riguardo allo scenario occupazionale dalle imprese di Lecco,
Sondrio e Como tracciano un quadro di generale conservazione dei livelli, indicato
dall’85,8% del campione, laddove si registrano variazioni, la tendenza alla crescita
emerge nuovamente in modo chiaro.
Le indicazioni di aumento si attestano infatti al 9,2% e quelle di diminuzione al 5%.
Le aspettative per i prossimi mesi si mantengono prevalentemente improntate al
mantenimento (75,4%), ma ancora una volta è maggiore l’incidenza delle previsioni di
crescita (16,9%) rispetto a quelle di diminuzione (7,6%).
Il quadro per le realtà di Lecco e di Sondrio è simile, con la stabilità segnalata
nell’83,6% dei casi e le indicazioni di aumento (10,9%) che superano quelle di
diminuzione (5,5%).
Le previsioni per i prossimi mesi denotano una più marcata incidenza dei giudizi di
crescita (29,1%) rispetto a quelli di riduzione (7,3%), in un quadro generale dove
prevale ancora la conservazione dei livelli (63,6%).
“Anche i dati riguardanti i livelli di occupazione nelle province di Lecco e Sondrio, così
come gli altri indicatori - commenta il Direttore Generale di Confindustria Lecco e
Sondrio, Giulio Sirtori - confermano che ci siamo incamminati sulla strada della ripresa
ed è quindi di importanza strategica che, in questo momento storico, non solo non
vengano cancellate ma che vengano confermate e potenziate le misure di politica
economica che hanno sostenuto il raggiungimento di questi risultati”.
“Ancora una volta, inoltre – prosegue Giulio Sirtori - il nostro territorio si dimostra un
esempio positivo sul fronte dell’occupazione, consolidando dati peraltro già buoni nel
panorama regionale e nazionale”.
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