Trasferta romana ricca di soddisfazione per la Fondazione VSM di Villa Santa Maria. Il contributo presentato dall’Ente al terzo Convegno Nazionale AIRA (Associazione Italiana Ricerca Autismo), che si è svolto il 26 e 27 marzo nell’Aula Convegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche e che ha riunito nella capitale i principali esperti italiani nel campo dei Disturbi dello spettro autistico, ha infatti suscitato enorme interesse.
Rappresentata dal proprio Vicepresidente e Responsabile scientifico, professor Enzo Grossi, che ha partecipato in qualità di relatore al simposio intitolato “Diagnosi precoce: il sistema motorio”, la Fondazione ha portato un approfondimento ad hoc sul tema del Cammino in punta (Tip-toe Behaviour). Un comportamento che affligge circa il 30% dei soggetti autistici e che non era mai stato adeguatamente approfondito, pur andando a incidere profondamente sull’autonomia e sull’equilibrio, e causando alla lunga una retrazione irreversibile del tendine di Achille che porta inevitabilmente ad un intervento chirurgico per la sua risoluzione.
Gli studi condotti negli ultimi anni dalla Fondazione hanno, invece, consentito non solo di classificare e misurare quantitativamente il fenomeno, ma anche di evidenziare la presenza di tre modalità di gravità crescente con cui questo comportamento sembra manifestarsi: presente solo nella corsa, presente nel cammino e nella corsa, presente nella stazione eretta, nel cammino e nella corsa, la forma più grave, che mette a rischio di retrazione tendinea. Non solo. I risultati ottenuti suggeriscono che il fenomeno dipenda da una disorganizzazione sensoriale dove ipersensibilità tattile e ricerca di sensazioni propriocettive interagiscono in maniera complessa.
Una serie di dati che hanno consentito all’Ente di diventare punto di riferimento a livello internazionale per chi si occupa di ricerca su questo particolare problema nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico, e che hanno suscitato grandissimo interesse tra i professionisti presenti al convegno, volto a condividere e divulgare quanto emerso dagli studi più recenti in questo settore. “Siamo molto soddisfatti dell’accoglienza e dell’attenzione con cui è stato accolto il nostro lavoro”, ha commentato il professor Grossi. “Questi riscontri ci spingono a intensificare ulteriormente la ricerca sul Cammino in punta, nella speranza di dare una risposta concreta alle esigenze riabilitative per questo comportamento”.
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