Enrico Magni
Mercoledì ventuno marzo,
nell'ambito della manifestazione di Leggermente, presso l'aula magna dell'Istituto
Bertacchi di Lecco, ho presentato il mio testo “Tecniche di distensione immaginativa, manuale di auto aiuto”,
pubblicato da edizioni psiconline,
a due classi di quarta e a due di prima.
Le prime due ore sono state
dedicate a quelli di quarta e poi a quelli di prima.
L'incontro è stato proficuo e partecipato.
Il tema trattato ha riguardato l'aspetto biopsicologico, neurosensoriale delle
emozioni e come è possibile, con delle tecniche immaginative, affrontare gli
stati stressogeni e ansiogeni.
Il primo passo dell'incontro è
stato verbale e informativo. Si è posto l'accento sul processo evoluzionistico
e comparativo del comportamento umano, si è cercato di far comprendere che alla
base di qualsiasi ragionamento, emozione, sentimento c'è sempre un processo
interattivo tra biologia e pensiero: ogni pensiero modifica lo stato biologico
e neurosensoriale della personalità.
La dimensione psicobiologia è
alla base del comportamento ed è possibile misurarla, sottoporla a esperimenti
di laboratorio e in vivo.
L'oggetto psicologico della timidezza è stato lo spunto per spiegare quanto questo convincimento
condizioni il comportamento: la
timidezza è un fantasma comportamentale che aleggia abbondantemente nelle
scuole: è oggetto di valutazione.
Partendo da quest’oggetto
psichico, si è cercato con gli studenti di dimostrare che la timidezza non
esiste, che è un costrutto psicologico che serve per evitare (evitamento), affrontare
gli ostacoli. E' una forma di ricatto nei confronti di se stessi, degli
insegnati, degli adulti e della situazione; è un modo – un meccanismo di difesa
psichico - per evitare gli eventi mentali, sociali, relazionali. Questo tipo di
atteggiamento, se è rinforzato, ripetuto e confortato, diventa un
comportamento automatico e organizzato che inibisce lo sviluppo affermativo di
Sé e della personalità. E' un comportamento disfunzionale per il processo evolutivo della personalità.
Il secondo passo dell'incontro è
stato multimediatico. Con dei filmati scientifici, ma accessibili, si è
dimostrato che il pensiero negativo sollecita modificazioni biochimiche,
fisiologiche e altera l'emozione: l'ansia ne è un esempio.
La timidezza e l'ansia sono due elementi
biopsicologici e che gli studenti vivono sulla pelle e vengono riconosciuti quando
questi modificano i loro parametri psicofisiologici della pressione arteriosa,
della fame, della frequenza cardiaca e tanti altri.
Attraverso questi due fattori
comportamentali, è stato possibile allargare l'argomento e introdurre alcune
nozioni sulle neuroscienze e sull'intelligenza artificiale.
Il terzo passo è stato quello di
simulare uno stato di distensione
immaginativa con tutto il gruppo, per far vivere direttamente quanto la
dimensione immaginativa produca delle reazioni neurosensoriali e quindi è utile
conoscerla.
L'induzione di gruppo è stata
utile a far conoscere, ai singoli studenti, qual è il canale neurosensoriale
più utile da usare per se stessi, per ottenere dei risultati nello studio.
Gli studenti si sono
scoperti essere degli eidetici (visivi),
uditivi, cinetici.
Alla fine, l'Associazione Sesto
Senso per il benessere mentale di Bellano, ha donato copie del testo. Gli
studenti interessati e gli insegnanti si sono appropriati con piacere del
testo. Le trenta copie non sono bastate a soddisfare il bisogno. Il testo è reperibile nelle librerie oppure
in internet anche in formato e-book.
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